Scilla. I vigili del fuoco impegnati in un’esercitazione di soccorso acquatico a Chianalea

Scilla – Vigili del fuoco protagonisti al porto di Scilla, precisamente nello specchio di mare antistante Chianalea dove ieri mattina si è tenuta un’esercitazione dimostrativa di soccorso acquatico delle tre componenti operative dei vigili del fuoco, acquatico, portuale e sommozzatori.
Promossa dalla Direzione Centrale per l’Emergenza e dalla Direzione Regionale dei vigili del fuoco, l’iniziativa ha fatto tappa nelle acque della Costa Viola dopo un primo passaggio presso il Polo didattico di Lamezia Terme. Qui, l’ingegnere Emanuele Franculli, dirigente nazionale del soccorso acquatico dei vigili del fuoco, ed il suo staff, hanno relazionato sulle tematiche inerenti il soccorso acquatico mediante la gestione dei nuclei di sommozzatori, del servizio antincendio portuale e soccorso acquatico di superficie. Come ha spiegato, nel corso dell’esercitazione a Scilla, lo stesso Franculli. Con lui pure il direttore regionale dei vigili del fuoco della Calabria, ingegnere Dante Pellicano, ed il vice comandante dei vigili del fuoco della Provincia di Reggio Calabria, Andrea Gattuso. Numerosi, ovviamente, gli uomini delle diverse unità specialistiche dei vigili del fuoco impegnati nell’esercitazione. Che, nel dettaglio, è consistita nell’eseguire una simulazione di ricerca di un disperso sul fondale marino ed una manovra di soccorso di superficie acquatica a pericolanti. Nel corso dell’esercitazione sono stati utilizzati una motobarca del Distaccamento portuale di Gioia Tauro, un gommone in dotazione al Nucleo di soccorso subacqueo ed acquatico dell’Area calabrese e materiale tecnico usato per le ricerche subacquee strumentali (Side Scan Sonar, Posizionatore Acustico e Remote Operate Vehicle). Le operazioni compiute ieri sono state realizzate con tecniche assolutamente innovative. E’ stata infatti simulata una procedura di ricerca subacquea di un target di riferimento con l’uso di strumenti sonar e robotizzati. Una procedura che consente di rilevare le morfologie dei fondali marini e la presenza di zone disperse o relitti fino ad una profondità di meno 600 metri. D’altronde, il nucleo sommozzatori di Reggio Calabria è uno dei quattro nuclei specializzati nella ricerca strumentale integrata. Ad applaudire l’iniziativa sulle attività di soccorso in acqua è stato Dante Pellicano: «Un plauso va fatto – ha affermato – alla sezione soccorso acquatico nazionale, per aver portato su questo territorio, formato da km e km di costa, i temi inerenti la salvaguardia e la tutela delle persone. Il dirigente nazionale del soccorso acquatico, Emanuele Franculli – ha aggiunto Pellicano – ci ha dato delle idee che vorremmo sviluppare nel prosieguo, per essere sempre più vicini alla gente e alle amministrazioni locali. Per offrire un servizio di qualità in un territorio in cui l’aspetto turistico può condizionare lo sviluppo in sicurezza del settore». Perché la scelta di Scilla per l’esercitazione? «Il posto ideale – ha spiegato Dante – in quanto ha consentito lo svolgimento delle varie operazioni tenendo lontana l’attenzione». Insomma, un luogo tranquillo. Che ha consentito di effettuare la dimostrazione in piena tranquillità.

Francesca Meduri

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