Palmi (Reggio Calabria). I pubblici ministeri della Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria, Roberto Di Palma e Roberto Pennisi hanno formulato una richiesta di condanna a quindici anni di carcere per Giorgio Dal Torrione, l’ex Sindaco di Gioia Tauro, coinvolto assieme ad altri 13 imputati nel processo che si sta celebrando a Palmi e che rappresenta l’epilogo giudiziario dell’operazione “Cent’anni di storia”.
Il reato di associazione a delinquere di stampo mafioso su cui si regge l’impianto accusatorio trae origine dal sospetto che individui appartenenti ai clan Alvaro, di Sinopoli, Molè e Piromalli di Gioia Tauro abbiano consentito con le loro condotte criminali che P.D.A., imprenditore di Roma, si impossessasse di “All Services”, una cooperativa che opera nel porto di Gioia Tauro, intorno alle cui attività gli inquirenti ritengono si addensassero corposi interessi delle cosche della Piana. Nei confronti dell’imprenditore è stata richiesta una condanna a sedici anni di carcere, al pari di G.C. e G.M., che furono i commissari incaricati di liquidare la cooperativa. La pena più elevata è stata sollecitata dai due pubblici ministeri per il boss Giuseppe Alvaro, uno degli esponenti di maggior spessore criminale della cosca di Sinopoli e per il quale è stata presentata una richiesta di condanna a 18 anni di carcere.