Avetrana (Taranto). Sulla base di quanto si è appreso da ambienti investigativi, i carabinieri che stanno cercando Sarah Scazzi, la 15enne di Avetrana di cui non si hanno notizie dal pomeriggio del 36 agosto, avrebbero individuato il luogo in cui sarebbe nascosto il cadavere della ragazza. A darne notizia sono le agenzie di stampa Ansa ed Agi e del tragico epilogo della vicenda ha dato conto, con tutte le precauzioni del caso, anche la trasmissione televisiva “Chi l’ha visto”, che stava trattando del caso. Ed è proprio durante la diretta del programma condotto da Federica Sciarelli che la madre della ragazza ha appreso di questo inquietante esito. La svolta alle indagini si sarebbe concretizzata nel corso degli stringenti interrogatori cui i carabinieri del Comando provinciale di Taranto hanno sottoposto per l’intera giornata Michele Misseri, Cosima Spagnolo, zii di Sarah e la cugina, Valentina con cui aveva avrebbe dovuto raggiungere la spiaggia per trascorrere un tranquillo pomeriggio al mare. In particolare, sarebbero state le parole dello zio a rivelarsi decisive, quello stesso zio che pochi giorni fa aveva scoperto il telefono cellulare della nipote in mezzo ai rovi bruciati in un terreno limitrofo alla strada che collega Avetrana a Nardò. Il telefonino era bruciato e sulla scorta di quanto accertato dalle analisi compiute dagli specialisti del Ris, l’oggetto sarebbe stato depositato nel luogo in cui è stato trovato ben oltre la data della scomparsa di Sarah. Il corpo senza vita della ragazza si troverebbe all’interno di un pozzo nei pressi di una vecchia casa di campagna alla periferia di Avetrana. Un tassello che renderebbe ancor più beffardamente triste l’intera vicenda è rappresentato dalla circostanza che la madre di Sarah, la signora Concetta Serrano stava intervenendo nella trasmissione “Chi l’ha visto” dalla casa di Michele Misseri, personaggio chiave del caso e la figura dietro la quale si nascondeva la verità sulla scomparsa della nipote. Una verità che avrebbe svelato solo nella tarda serata al culmine dell’interrogatorio.
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