Crotone. Dopo l’incidente sul lavoro in cui ieri ha perso la vita il 50enne Antonio Esposito, caduto da un’impalcatura mentre svolgeva lavori di manutenzione presso un albergo di Cirò, Mimmo Tomaino, segretario provinciale della Uil, interviene con una nota di cui si riporta il testo integrale.
Un vero e proprio bollettino di guerra quello che le cronache ci riportano sul fronte degli incidenti mortali sul lavoro nel territorio della provincia di Crotone. Abbiamo appena finito di piangere il minatore Mirabelli, un autentico eroe che tante battaglie aveva sostenuto in difesa della vita sui posti di lavoro, ed ecco materializzarsi l’ennesimo incidente mortale sul lavoro: poche ore fa nel Comune di Cirò. Ancora un lavoratore, ancora un padre di famiglia, un operaio esperto perde la vita, ed un altro risulta gravemente ferito, per una possibile inerzia dal punto di vista degli strumenti per la sicurezza sul lavoro e della rigorosa e necessaria applicazione della vigente normativa contrattuale e di legge. Oltre naturalmente ai previsti controlli che quasi mai vengono eseguiti dagli organismi competenti, anche e soprattutto per una pesantissima carenza di personale ispettivo. Ma si tratta, anche, di avviare una vera e propria battaglia culturale, in cui l’informazione e la formazione giocano un ruolo fondamentale. Bisogna pretendere che in tutti i luoghi di lavoro vi sia un rappresentante per la sicurezza formato e preparato, adoperandosi affinché sia messo nelle condizione di svolgere il proprio ruolo serenamente e competentemente, cosa non facile alle nostre latitudini dove vessazioni e intimidazioni sono all’ordine del giorno e dove illegalità, mancanza di regole ed assoluta sregolatezza nella logistica e nell’organizzazione del lavoro rappresentano elementi fondanti per la quasi totalità delle imprese presenti nel territorio crotonese. E’ necessario avviare una stagione di rivendicazioni e di lotte per conseguire maggiori tutele, soprattutto ai livelli della contrattazione collettiva, ma anche a quelli di secondo livello; strappando impegni seri e concreti alle controparti, siano esse pubbliche che private. Occorre, poi, chiedere ai governi l’applicazione della politica cosiddetta del “bastone e della carota” .Ovvero l’applicazione di pene certe e severe a coloro che non applicano le leggi e le normative vigenti in materia di sicurezza sul lavoro, che è la vera causa di tante morti bianche; così come applicare tutte quelle forme di premialità previste per coloro che certificano la sicurezza della propria azienda e dei cantieri.
Mimmo Tomaino – Segretario Generale UIL Crotone