di Fabio Papalia
Reggio Calabria. Ore 19.00: mentre a Piazza De Nava i manifestanti accendono le fiaccole per dar vita al corteo del movimento Reggio Non Tace, in via Carcere Nuovo, a pochi passi dal viale Calabria, poco distante dal centro, un uomo viene ferito a colpi di pistola. È l’immagine emblematica del livello di allarme criminalità raggiunto in città, dell’inutilità delle pur buone intenzioni delle manifestazioni anti-‘ndrangheta. Sono i colpi di pistola che risuonano in via Carcere Nuovo a coprire il vociare assordante delle scontate dichiarazioni di solidarietà del mondo politico. È un’immagine cruda, ma è la città di Reggio Calabria oggi. Da un lato ci si indigna per il lanciarazzi “usato”, quindi ormai inoffensivo, fatto trovare davanti al Cedir, sede della Procura. Dall’altro lato della città si maneggiano ancora armi, e stavolta si spara.
Un uomo a bordo di un’autovettura si avvicina a Giorgio Tavilla, operaio incensurato di 43 anni, che in quel momento è a piedi in strada. Dall’automobile partono alcuni colpi di pistola, Tavilla è colpito alla gamba e al braccio. L’aggressore, secondo il racconto fornito dalla stessa vittima, si allontana a bordo dell’automobile di colore chiaro, questo l’unico particolare che il ferito ricorda, e si dilegua. Tavilla, ferito ma fortunatamente non in parti vitali, chiama col suo telefono cellulare la Sala operativa della Questura: «Mi hanno sparato». Pochi minuti e sul posto convergono le Volanti, ai lampeggianti blu si unicono quelli rossi dell’ambulanza del Servizio d’urgenza ed emergenza medica 118. Tavilla viene trasportato al pronto soccorso degli Ospedali Riuniti. Sul luogo dell’aggressione va intanto avanti l’opera degli investigatori. Gli specialisti del Gabinetto regionale di Polizia Scientifica compiono i rilievi, gli investigatori impegnati invece a dipanare un nuovo caso.
Tavilla, è incensurato. Dalle prime informazioni raccolte, l’uomo è un dipendente di una ditta che effettua pulizie sui treni. Al momento non è dato sapere se la ditta sia, per caso, la “Soc. Coop. New Labor”. Se così fosse, la circostanza potrebbe collegare in qualche modo il ferimento all’indagine sfociata nell’operazione Agathos. Proprio la “Soc. Coop. New Labor”, infatti, società associata al consorzio “Kalos”, ha in appalto la manutenzione e la pulizia dei convogli ferroviari presso la Stazione Centrale e la “platea lavaggio”. La New Labor è al centro della recente operazione “Agathos”, in quanto, secondo l’accusa mossa dalla DDA reggina, la cosca Tegano, potente ‘ndrina operante nel locale di ‘ndrangheta di Archi, l’aveva fatta oggetto di continue e sistematiche minacce finalizzate ad ottenere l’erogazione di tangenti mensili e addirittura il controllo di posti di lavoro. Si accendono le luci al terzo piano della Questura, gli investigatori della squadra mobile saranno impegnati tutta la notte a sentire i familiari dell’operaio ferito, a ricostruirne gli spostamenti delle ultime ore, degli ultimi giorni, in cerca di un movente. A piazza Duomo si spengono le fiaccole del corteo. È sempre più buio a Reggio Calabria.
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