Messina. Al MAXXI di Roma a lezione con Carlo Scarpa, architetto dell’allestimento della mostra del 1953 a palazzo Zanca

Messina. Diciassette carboncini inediti di Carlo Scarpa e un estratto delle registrazioni delle sue lezioni allo IUAV di Venezia dal 1974 al 1976, sono al centro della mostra che il MAXXI Architettura di Roma, dedica al grande architetto italiano, professore anomalo il cui ricchissimo archivio è custodito nella collezione del MAXXI, Museo nazionale delle arti del XXI secolo. La mostra che si aprirà al pubblico domani venerdì 8, si potrà visitare sino al 7 novembre. Franca Semi, curatrice della mostra e assistente di Scarpa allo IUAV, ha registrato le sue lezioni (le ultime di una lunghissima carriera accademica, iniziata nel 1926) e raccolto alcuni disegni da lui realizzati a scopo didattico: in carboncino nero su carta da scene, costituiscono un documento autocritico di Scarpa sul progetto e la realizzazione di alcune sue opere. Un’occasione rara, dunque, per esplorare il rapporto tra segno e parola nell’attività di uno dei principali maestri del ‘900. Proprio cinque anni fa Città & Territorio, la rivista dell’Amministrazione comunale che dal 1992 si occupa di temi legati all’assetto del territorio ed al rapporto con la città, dedicò un ampio approfondimento al lavoro che il geniale architetto veneziano fece a Messina, sia durante l’allestimento della mostra di Antonello del 1953, a Palazzo Zanca, che per il nuovo Museo. Per quella originale esposizione Scarpa ebbe la collaborazione con l’architetto messinese, Roberto Calandra, mentre il lavoro tra il ’74 ed il ’76, per il progetto del museo nazionale di Messina non ebbe seguito come la copertura dell’area archeologica di Feltre e la proposta per il Musée Picasso all’Hôtel Salé a Parigi. Oltre ai disegni, esposti nella Sala Studio del MAXXI, verrà proiettato anche Carlo Scarpa. Una lezione di architettura: documentario in cui testi, commenti, immagini d’epoca accompagnano un’intervista Rai, rilasciata da Scarpa nel 1972. In un arco temporale che va dal primo dopoguerra al 1976, Scarpa allestì più di venti mostre e sistemazioni museali, con cui affrontò una vastissima modalità di esporre opere di epoche e tecniche diverse. Si tratta di allestimenti temporanei come quello della mostra di Paul Klee alla Biennale del 1948 o di quella di Giovanni Bellini in Palazzo Ducale nel 1949, contemporanee alla sistemazione di alcune sale delle Gallerie dell’Accademia di Venezia (1944-1949), per proseguire con i due interventi in Sicilia – l’allestimento della mostra di Antonello da Messina (Messina, 1953) e della Galleria Regionale di Palazzo Abatellis a Palermo (1953-1954) .

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