Motta. Castello S. Niceto: “Da fortezza a luogo di accoglienza”

Motta San Giovanni (Reggio Calabria). Sabato 09 ottobre, nell’ambito delle iniziative di valorizzazione dei beni culturali e architettonici, il sindaco Paolo Laganà, insieme all’assessore all’Urbanistica Giuseppe Benedetto, ha partecipato al convegno di studi “Il Castello di Pizzo”, tenutosi nella cittadina turistica vibonese alla presenza di numerose personalità politiche tra cui l’assessore regionale alla cultura onorevole Mario Caligiuri.
L’incontro, organizzato dal Comune di Pizzo in collaborazione con l’Università Bocconi di Milano all’interno delle Giornate Murattiane, si è rivelato una proficua occasione per discutere sul futuro del Castello di S. Niceto, inserito nel circuito dei cinque castelli di valenza regionale insieme alle fortezze di Pizzo, Santa Severina, Scilla e Corigliano. L’obiettivo condiviso dagli amministratori presenti al workshop è quello di tutelare e valorizzare i beni culturali attraverso proposte progettuali mirate a consentire una gestione efficace ed efficiente dei Castelli. Così come evidenziato da Domenico Siclari, ricercatore presso l’Università per stranieri “Dante Alighieri”, in un’ottica di restyling è indispensabile allontanarsi «dalla lettura in chiave prettamente strumentale e di costo», per avvicinarsi ad una concezione di finalità del bene, «dove si esalta l’attitudine dinamica di fruizione e di sfruttamento dello stesso».
Si rende necessario, pertanto, l’avvio di nuove iniziative di marketing territoriale nel duplice livello: locale (evidenziano il circuito dei cinque castelli) ed internazionale (attivando la rete dei castelli europei). Nel corso del seminario gli amministratori del Comune di Motta San Giovanni hanno condiviso con l’assessore regionale alla cultura Mario Caligiuri, l’idea di sviluppare un convegno di studi presso la rocca mottese dal titolo “Il Castello S. Niceto: Da fortezza a luogo di accoglienza”. La finalità è ambiziosa: il castello, storicamente costruito come sito di avvistamento e di rifugio in seguito all’intensificarsi delle scorribande saracene, diventa adesso un luogo di accoglienza, centro di incontro tra i popoli del Mediterraneo. In un’ottica di sviluppo del partenariato euro mediterraneo, il castello supera la logica della “fortezza” per aprirsi ad un nuovo atteggiamento di apertura verso etnie e tradizioni internazionali. Si apre un nuovo percorso che condurrà ad una più completa fruizione del patrimonio inestimabile di S. Niceto.

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