Catanzaro. La lunghezza di un processo, tanto per cambiare, ha dato luogo ad una sentenza di non luogo a procedere. Questa volta non si conoscerà la verità in relazione ad un caso di pedofilia. Sul banco degli imputati il prete 75enne di una parrocchia dell’area periferica di Catanzaro, accusato di aver commesso in tre distinti episodi atti di libidine ai danni di una bambina. Una vicenda che risale al periodo a cavallo tra il 1995 ed il 1996 ed il cui processo che ne è seguito, grazie alle continue interruzioni dovute all’avvicendamento dei giudici della Corte, si è protratto per otto anni. La pubblica accusa, rappresentata dal sostituto procuratore Carlo Villani aveva richiesto una pena pari a 6 anni di carcere. I legali del prete, gli avvocati Rosario Chiariano e Sergio Rotundo, hanno caldeggiato, al contrario la sua assoluta innocenza. Furono i genitori della piccola a presentarsi dai magistrati per denunciare il parroco.
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