Palermo. Una pattuglia dei Carabinieri della Stazione di Palermo-Mezzo Monreale, nel corso di un servizio di controllo del territorio, nel transitare nelle campagne nei pressi di via Santicelli, ha notato un’autovettura modello Fiat Punto di colore celeste ed a una distanza di circa 50 metri due individui, con fare sospetto.
Effettivamente, i due individui erano intenti a raccogliere cose da terra, per tale motivo i militari dell’Arma, insospettiti di tale atteggiamento, si sono avvicinati ai due predatori senza che questi si accorgessero del loro arrivo.
I militari sono riusciti a identificare uno dei due in R.M., palermitano, 33enne. L’altro è stato identificato in G.G., palermitano 63enne.
Sui luoghi è stata constatata la presenza a terra, nel punto in cui erano stati notati i due soggetti, di due gabbie contenenti rispettivamente 6 e 4 esemplari di uccellini di piccole dimensioni di razza “cardellini fringillidi”.
A poca distanza, vi era una terza gabbia contenente un solo esemplare adulto di “cardellino”, impiegato dai due malfattori come “richiamo” per l’avvicinamento e la successiva cattura.
Successivamente, è stato sottoposto a sequestro il seguente materiale, utilizzato dai due “cacciatori di frodo”, nel corso della battuta di caccia selvaggia:
- 13 bacchette in legno lunghe mt.1,10 circa;
- 13 chiodi in metallo di varie forme della lunghezza di circa cm. 20;
- 2 reti della lunghezza di mt.12 cadauno per la cattura degli uccelli;
- 1 bobina in fili di ferro;
- 1 bobina di spago bianco;
- 1 falce;
- 1 gabbia in metallo e legno avente dimensioni 20 cm. x 20 cm , alta 14 cm.;
- sacchetti in plastica contenenti mangime per uccelli;
- 2 gabbia cm. 30 x 50 ed h. 10 cm;
- 1 borsone nero;
- 2 teli in iuta.
I due predatori, sono stati accompagnati in Caserma per gli accertamenti di competenza e denunciati in stato di libertà per il reato di uccellagione previsto e sanzionato dalla legge 157/1992 artt. 30 lettera H. È stato quindi richiesto l’intervento di personale specializzato del Corpo Forestale Regione Siciliana, che ha constatato il buon stato di salute dei cardellini. Tutti gli esemplari recuperati, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, sono stati riportati nelle campagne dove erano stati catturati e quindi rimessi in libertà nel loro habitat naturale per la salvaguardia degli stessi animali. I militari dell’Arma non escludono che gli esemplari che avevano catturato, sarebbero stati venduti sul mercato clandestino, nei mercati rionali della città.