Messina. Il presidente del Consiglio comunale, Giuseppe Previti e tutti i capigruppo consiliari, con una nota sottoscritta ed inviata al presidente del Consiglio dei Ministri, on. Silvio Berlusconi, hanno evidenziato i disservizi ed i disagi che si registrano nei collegamenti nello Stretto di Messina per il graduale disimpegno attuato dalle Ferrovie dello Stato. “Prima del terremoto del 1908 – scrivono i consiglieri di Messina – c’erano sicuramente più treni che collegavano le sponde dello Stretto; non c’erano altri mezzi di comunicazione – si dirà – come l’aereo o le autovetture. Certo; ma qualcuno sicuramente potrà spiegarci perché oggi i privati stanno facendo massicci investimenti proprio sul trasporto ferrato; si pensi, ad esempio, alla ultima richiesta di personale della Società Privata N.T.V. Se il trasporto su rotaie ha, dunque, una prospettiva, anche florida, perché la Società Ferrovie dello Stato S.p.A. e le sue controllate si ostinano ad attuare un costante ed irreversibile smantellamento del servizio ferroviario nello Stretto, così come denunciato anche dai sindacati. I vertici della Società Ferroviaria ragionano come se già ci fosse l’alta velocità (TAV) e il Ponte sullo Stretto (P.S.S.), mentre non c’è ne l’una ne l’altro, e a breve, continuando così, non sarà garantito nemmeno quel minimo di “servizio universale” previsto dalle norme vigenti. Le scuse, più che le doglianze, che la Società adduce per giustificare i tagli sono da ricercarsi nella mancanza o esiguità di utenti – ma se non ci sono vagoni letto efficienti, se si fa viaggiare i meridionali su treni luridi privi di aria condizionata, se “saltano” le corse, se si svuotano le stazioni privandole di biglietterie e uffici informazioni, se e se e se…non appare alla fine logico che l’utente preferisca altri mezzi di trasporto? Quello che la Società sta realizzando in definitiva non solo non è etico ed è ad esclusivo danno dei siciliani e calabresi, ma non è neanche pragmatico. Salvo che si voglia, così come la maggior parte di cittadini pensano, smantellare il servizio e “regalarlo” ai privati che certamente sapranno garantire i servizi ma a quali costi per la collettività? Anche lo scemo del villaggio sa “quadrare” i conti come fa Ferrovie dello Stato S.p.A. (a proposito perché tre società con tre Consigli di Amministrazione anziché uno solo con due settori diversi?). Licenziare e tagliare i rami (verdi o secchi non ha importanza) è lo sport in voga in questa globalizzazione senz’anima. Perché le stazioni devono diventare sempre di più riserve di disperati, anziché luoghi di incontro, di socializzazione, con miriadi di negozi, dal bar al tabacchino, dalla tavola calda al bad end breakfast, dall’edicola all’enoteca, etc., come d’altronde avviene già per le stazioni aeroportuali. Il Consiglio Comunale della città di Messina – continua il documento – non si rassegnerà a quello che sembra il destino ineluttabile riservato alla nostra comunità, ma reagirà assieme ai suoi cittadini, alle forze sociali, sindacali e politiche in una mobilitazione corale contro questi ulteriori tagli e contro quelli previsti per il prossimo mese di Dicembre. Si preannuncia, a tal proposito, entro brevissimo tempo, una seduta aperta del Consiglio Comunale sulla situazione complessiva del trasporto sullo Stretto e sulle iniziative che ai vari livelli si dovranno intraprendere”.
Valorizzare i beni confiscati, accelerando i processi di assegnazione e utilizzo
Milano - Valorizzare i beni confiscati presenti in Lombardia, mettere a sistema ogni informazione utile ad accelerare i processi di...
Read more