Palermo. Dopo la presentazione in giunta del Dpef e l’approvazione della Finanziaria, l’assessore all’Economia, Gaetano Armao, oggi ha incontrato a villa Malfitano i responsabili delle organizzazioni sindacali e dell’AssoConfidi per illustrare l’articolato del documento economico. “Ribadisco – ha esordito Armao – che questi due documenti sono orientati esclusivamente al risanamento perché dobbiamo riallineare i conti. Come ci impone l’Europa: i conti vengono prima della politica. La stabilita dell’economia e le riforme sono le precondizioni per la crescita. Solo cosi’ potremo dare speranze alla Sicilia, ai siciliani, soprattutto alle giovani generazioni”. Una necessaria premessa, quella dell’assessore, per indicare la strada sulla quale si è mosso il governo per definire il Dpef regionale (che ha potuto vedere la luce soltanto dopo il 30 settembre, cioè da quando lo Stato ha pubblicato la propria “decisione di finanza pubblica” con l’indicazione di quei macroaggregati, necessari ai funzionari dell’assessorato per lavorare) e la Finanziaria 2011. “Innanzitutto – ha continuato Armao – è necessaria, e non più procrastinabile, la riforma dell’amministrazione e delle procedure per ottenere le necessarie condizioni per attrarre gli investimenti. Poi il taglio del 30 per cento alle voci dei singoli capitoli, con un risparmio di circa 700 milioni di euro, affidando agli assessori l’individuazione dei rami secchi. Un’assunzione di responsabilità che ogni titolare di comparto dovrà prendere perché conosce la realtà del ramo di amministrazione che guida. Ma anche la responsabilizzazione degli enti locali, i quali dovranno disboscare le loro partecipazioni nelle società, lasciando in vita solo quelle strettamente strategiche. E sulle società regionali abbiamo agito azzerandole e faremo accorpamenti che saranno operativi entro novanta giorni. Un risparmio non indifferente. Cosi come quello dei costi della politica con le riduzioni sui compensi ad assessori, consiglieri e amministratori. Ma anche la possibilità di non far versare più il canone di locazione a quei soggetti pubblici che hanno avuto assegnato immobili sequestrati alla mafia. Quel che più diventa rilevante in questo documento economico, pero, è l’aver creato un fondo per investimenti, affidato alla Bei, la Banca europea degli investimenti, sul quale confluirà il 60 per cento delle vendite che opererà la Regione. La nostra possibilità di ripresa, infatti, sarà strettamente legata al volume degli investimenti che saremo in grado di proporre”.
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