Palermo. Acquistava in Italia e all’estero Porsche, Ferrari, Bentley e altre autovetture di lusso per poi rivenderle a Palermo, in pieno centro, a facoltosi clienti. Era il core business di un commerciante di automobili che, con il suo autosalone in una strada centralissima della città, ha evaso imposte dirette e indirette per milioni di euro, il che gli permetteva di offrire le autovetture a un prezzo minore rispetto ai colleghi, ponendo in essere pratiche di concorrenza sleale.
I finanzieri del Gruppo della Guardia di Finanza di Palermo, a conclusione di un’attività di verifica fiscale nel settore del commercio di automobili nuove e usate, ha scovato in città un’impresa che in tre anni ha omesso di dichiarare quasi 9 milioni di euro di ricavi al Fisco.
In particolare, pur avendo presentato le prescritte dichiarazioni dei redditi in due dei tre anni sottoposti a verifica, queste ultime risultavano di molto inferiori rispetto agli effettivi ricavi constatati dai militari. Inoltre, la società si è resa responsabile di mancati versamenti dell’ Imposta sul Valore Aggiunto per quasi un milione e mezzo di euro e di IRAP per più di 450 mila euro.
Le violazioni rilevate in materia di IVA e di IRES inoltre, superando i limiti quantitativi imposti dal D.Lgs. 74/2000, fanno scattare le sanzioni penali previste dalla legge. Il commerciante di automobili verificato, infatti, avendo violato gli articoli 4 e 5 della citata legge, puniti con la reclusione da uno a tre anni, rischia ora il processo penale per omessa presentazione della dichiarazione dei redditi per l’anno 2007 e l’infedele dichiarazione per gli anni 2005 e 2006.
L’operazione portata a termine, tendente a ristabilire l’ordine economico turbato dall’evasione fiscale constatata, permetterà all’Erario di recuperare una somma ingente di imposte evase, anche tramite l’istituto del sequestro preventivo per equivalente, richiesto dai finanzieri all’Autorità Giudiziaria competente.
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