‘Ndrangheta. Il pentito Villani: «Ha fatto carcere per suo fratello, le armi erano di Antonio Cortese»

Reggio Calabria. “Antonio Cortese è il fratello di quel Cortese che nel duemila… non mi ricordo la data precisamente, nel 2005/2006 è stato arrestato a casa della madre perché è stato trovato in possesso di un arsenale di armi.. in Via Sbarre… no, ma le armi non erano del fratello, il fratello ha fatto carcere su suo fratello, per Antonio, perché le armi erano di Antonio”. Questo è quanto ha dichiarato agli inquirenti il pentito Consolato Cosimo Villani. Alla domanda del Pubblico Ministero “Ma lei questo come lo sa?, Villani ha risposto: “E lo so perché…lo diceva lui… Antonio diceva mio fratello è in carcere senza… per colpa mia…”.
Paolo Sesto Cortese è stato arrestato dagli uomini della Squadra Mobile della Questura reggina il 15 Maggio del 2006 in quanto deteneva illecitamente un arsenale di armi, tra cui una mitragliatrice mini UZI e varie pistole semiautomatiche. Alcune di queste erano clandestine e alcune da guerra. Le armi furono rinvenute in Via Marconi, all’interno del garage annesso all’abitazione di proprietà di Serafina Pace, madre di Antonio e Paolo Sesto Cortese. Quest’ultimo durante un colloquio in carcere, intercettato dagli inquirenti, con un altro fratello, Pasquale, ha affermato “io mi trova qua per colpa di altri… omissis… se… se quando io esco, poi li sputo in faccia a tutti e non voglio avere più a che fare…”.

Angela Panzera

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