Processo Fehida: i periti impossibilitati a stabilire la veridicità dei dati del video

Locri (Reggio Calabria). Gli esperti incaricati dalla Corte d’assise di Locri, davanti alla quale si sta celebrando il processo sulla faida di San Luca e sulla strage di Duisburg, hanno sostenuto nell’ultima udienza che ”La cassetta è stata duplicata e quindi è impossibile stabilire giorno, data e ora in cui sono state effettuate le riprese”. La cassetta cui ci  si riferisce è quella contenente le immagini che riprenderebbero alcune delle persone imputate in un orario ed in un luogo che, a parere dei loro avvocati, li scagionerebbe dalle responsabilità ad essi contestate in relazione all’omicidio di Maria Strangio, avvenuto il pomeriggio di Natale del 2006. La vittima era moglie del boss Giovanni Nirta e, secondo la tesi portata avanti dalla pubblica accusa, è stata assassinata da sicari appartenenti al clan Pelle-Vottari. Le riprese sarebbero state girate nell’abitazione dei Vottari e l’orario che appare nel video rappresenta l’alibi su cui si regge parte dell’impianto difensivo. Un orario che, tuttavia, non sarebbe quello corrispondente a quello reale, sulla scorta di quanto dimostrato in aula dal maresciallo dei carabinieri Francesco Natale. E’ per questo motivo che si attendeva oggi l’esito della perizia effettuata dagli esperti nominati dal Collegio giudicante e che si sono limitati ad affermare l’impossibilità di fornire una risposta certa, non avendo essi analizzato la versione originale. Nel corso dell’udienza è stato ascoltato anche Giovanni Giorgi, il pastore 28enne di Bovalino che non aveva presenziato alla seduta dell’8 ottobre e che il 28 dicembre del 2006 era in compagnia di Giovanni Strangio, quando quest’ultimo fu tratto in arresto nel giorno dei funerali della cugina appena assassinata. Giovanni Strangio, accusato di essere stato l’organizzatore ed uno dei sicari della strage di Duisburg, fu sorpreso con una pistola ed accusato di porto illegale di arma da fuoco. Di fronte a questa accusa ha sostenuto che la pistola che gli fu trovata addosso apparteneva a Giorgi. Una versione che il testimone sentito in aula ha smentito con nettezza. La prossima udienza è stata fissata al 27 ottobre.

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