Catanzaro. E’ assurdo che, mentre fuori dai confini regionali la qualità della Cardiochirurgia del Sant’Anna Hospital di Catanzaro sia un dato ormai acquisito, in Calabria quello stesso lavoro debba incontrare ostacoli e difficoltà continui. Tutto ciò è incomprensibile al punto che oggi, nelle condizioni date sarebbe (sembra) a rischio la firma del contratto con l’Asp per le prestazioni erogate nel 2010. In pratica, alcune decine di posti letto della casa di cura sono “contese” tra due specialità afferenti alla branca delle malattie cardiache che vengono effettuate al S. Anna Hospital. Ogni anno, puntualmente, la decisione della Regione in riferimento a quale specialità debbano essere assegnati i posti letto è sempre contestata. Crediamo, quindi, che, a fronte di una disponibilità del Sant’Anna Hospital nei confronti della Regione anche in termini di richieste di “sacrifici”, non vada dimenticato che tale struttura di alta specialità ha curato con successo oltre venticinquemila calabresi in dieci anni, contribuendo a ridurre sensibilmente l’emigrazione sanitaria in una branca della medicina tra le più complesse e delicate qual è la Cardiochirurgia. Ci appelliamo quindi alla Regione Calabria nella persona del Commissario alla Sanità, Presidente Giuseppe Scopelliti, affinchè attivi un tavolo ufficiale di confronto tra l’Asp e la Regione stessa al fine di scongiurare il rischio che oltre 1.200 pazienti all’anno siano costretti a ripiombare nell’incubo dell’emigrazione sanitaria in strutture extra regionali, dopo avere avuto per dieci anni la possibilità di essere curati in casa loro. Occorre rimarcare che attualmente la Regione Calabria dispone di un centro di Cardiochirurgia provvisto di Pronto Soccorso attivo h24 365 giorni l’anno. A questo si aggiunga che nel 2004 il Governo Regionale ha approvato il Piano Sanitario Regionale che riconosce alla città di Catanzaro il Centro Regionale Integrato di Cardiochirurgia sancito poi dalla Legge Regionale N° 11/2004 ( allegato 5 ) .
Giampaolo Mungo
UGL Sanità