Monreale (Palermo). Questa mattina all’alba ad Altofonte (Pa), circa 50 Carabinieri del Gruppo di Monreale, a conclusione di una mirata e prolungata attività investigativa, hanno dato esecuzione a 4 ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di altrettanti soggetti per intestazione fittizia di beni (art.12 quinquies D.L. 306/1992) ed hanno proceduto al sequestro di 5 imprese operanti nel settore dell’edilizia, per un controvalore stimato in circa 5 milioni di euro.
I provvedimenti sono stati emessi dal Gip presso il Tribunale di Palermo Michele Alajmo, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia (Procuratore Aggiunto Antonio Ingroia, Francesco Del Bene e Carlo Lenzi).
L’attività d’indagine, condotta per circa due anni dalla Compagnia di Monreale nel territorio di Altofonte e zone limitrofe, è stata finalizzata a reprimere gli illeciti condizionamenti della locale economia nel settore dell’edilizia da parte di Giuseppe Marfia di 60 anni, detto “Lupiddu”, già condannato per mafia nonché già legato a personaggi del calibro di Giovanni Brusca e Leoluca Bagarella.
Giuseppe Marfia, già Sorvegliato Speciale con obbligo di soggiorno, nonché destinatario di una misura di prevenzione patrimoniale definitiva con annessa confisca dei beni, per eludere le disposizioni di legge sulle misure di prevenzione a cui era sottoposto, ha rappresentato il baricentro di un sodalizio criminale operante nel settore edile, sia privato che pubblico, costituito da più imprenditori incensurati dei quali è divenuto socio occulto.
In sostanza, Marfia ha adottato a parti inverse lo stesso meccanismo per il quale negli anni ’90, da soggetto all’epoca incensurato, aveva curato gli interessi economici di boss mafiosi del calibro di Giovanni Brusca e Leoluca Bagarella attraverso una società intestata alla di lui sorella.
Quindi, in virtù di meccanismi a lui ben noti, ha negli ultimi anni organizzato una rete di imprenditori compiacenti, con i quali ha messo in compartecipazione le proprie risorse economiche per poter operare attraverso le loro ditte nel settore dell’edilizia nella zona di Altofonte, mantenendo il controllo delle stesse in maniera occulta.
L’operazione ha permesso di individuare più imprenditori dei quali 3 sono destinatari dei provvedimenti restrittivi in argomento mentre altri 4 sono stati indagati in stato di libertà.
Nello stesso ambito è stato disposto il sequestro di 5 ditte di cui 4 con sede legale a Altofonte ed 1 a Misilmeri oltre a diversi beni immobili tra cui una villa, 2 appartamenti, 18 garage e 3 appezzamenti di terreno.
I QUATTRO ARRESTATI:
1. Giuseppe Marfia: condannato per associazione mafiosa e, per continuare ad operare indisturbato nel settore edile, ha assunto la qualità di socio occulto di più imprenditori edili, investendo nelle attività imprenditoriali di questi, partecipando alla conduzione ed agli utili delle loro ditte, decidendo le vendite degli appartamenti realizzati. I rapporti di lavoro esistenti tra le ditte controllate, direttamente o indirettamente, da Marfia, fanno ritenere esistente una rete di imprenditori dietro i quali opera lo stesso Marfia che può così investire propri capitali nel settore edile, aggirando le norme sulle misure di prevenzione.
2. Salvatore Giuseppe Raccuglia: la sua ditta individuale opera in simbiosi con la ditta Impresa Edile Scavi di Andrea Di Matteo, avendo in comune la stessa sede operativa. Marfia è stato assunto come operaio dalla ditta Raccuglia, per giustificare la sua presenza nei cantieri, presso i quali esercitava invece una funzione direttiva e di contrattazione per la vendita degli appartamenti realizzati.
3. Andrea Di Matteo: la ditta di cui è presidente, la Impresa Edile Scavi, opera in simbiosi con la ditta Salvatore Giuseppe Raccuglia, avendo in comune la stessa sede operativa. Dietro le due ditte opera come imprenditore occulto il Giuseppe Marfia. Di Matteo si è inserito, insieme a Mario Salvatore Tafuri, nella realizzazione dell’appalto pubblico del Palazzetto dello Sport di Altofonte. Ha creato la “NU.S.E Co.” per operare nel settore edile quale imprenditore occulto.
4. Giovanni Battista Inchiappa: già sorvegliato speciale con obbligo di soggiorno per mafia, opera quale socio occulto, insieme a Marfia, della ditta individuale, intestata alla propria moglie, “Adele Antonelli”.
LE IMPRESE SEQUESTRATE
1. Impresa edile individuale “Salvatore Giuseppe Raccuglia”, con sede ad Altofonte in Via Ficiligno nr. 28;
2. Impresa edile “impresa edile Scavi – Piccola Soc. Coop. Arl”, con sede ad Altofonte in Via IV Novembre nr. 15, il cui Presidente è Andrea Di matteo 43 anni;
3. Impresa edile “NU.S. E CO. SRL” (Nuova Scavi e Costruzioni Srl, con sede a Misilmeri (PA) in Via Risalajmi nr. 16, il cui amministratore unico è Giuseppe Mannino, inteso Pippo;
4. Impresa edile individuale “Mg Costruzioni Di Giuseppe Marfia” (Lavori generali di costruzione di edifici), con sede ad Altofonte (PA) in Corso Piano Renda nr. 77/A, il cui titolare si identifica in Giuseppe Marfia, detto Lupiddu;
5. Impresa edile individuale “Adele Antonelli”, con sede ad Altofonte (PA) in Via Salvatore Davì nr. 27/A, intestata ad Adele Antonelli.