Palermo. I finanzieri del Gruppo Palermo, in servizio all’interno della locale area portuale, unitamente a Funzionari dell’Agenzia delle Dogane, nella tarda sera del 20 ottobre, durante lo svolgimento di un servizio anticontrabbando e di controllo dei beni viaggianti presso la locale area portuale, hanno fermato un furgone tipo Fiat Iveco proveniente da Piana degli Albanesi in procinto di imbarcarsi sulla Motonave in partenza per il nord Italia carico di prodotti destinati al consumo alimentare. I militari operanti, insospettiti dall’atteggiamento del conducente che alla vista dei finanzieri si apprestava ad eseguire una manovra di uscita dal porto, disponevano il fermo del mezzo, l’ispezione del carico e dei relativi documenti di accompagnamento trasporto. I prodotti rinvenuti, tra scatoloni di altri prodotti alimentari, erano fusti di varie dimensioni contenenti crema di ricotta surgelata, destinata alla grande distribuzione alimentare, emananti un cattivo odore a causa della cattiva conservazione su un mezzo privo di cella frigorifera e, pertanto, non idoneo al trasporto di alimenti. Il 21 ottobre, invece, è stato il conducente di un altro furgone frigo, di una società di Casteldaccia, ad essere fermato. Lo stesso trasportava prodotti dolciari tipici siciliani destinati a Napoli. Anche in questo caso, i militari hanno accertato il cattivo stato di conservazione a causa del mancato funzionamento del sistema di refrigerazione, come peraltro ammesso dallo stesso conducente, risultato essere il rappresentante della società. A seguito dei successivi controlli svolti dalle competenti Autorità sanitarie in ambito portuale, le quali hanno sancito in atti, tra l’altro, l’interruzione della catena del freddo, l’inidoneità del mezzo ai fini della specifica tipologia di trasporto, il pessimo stato di conservazione della merce, gli operanti hanno sequestrato circa 500 chilogrammi, di prodotti alimentari mal conservati, successivamente consegnati all’AMIA per la distruzione. I mezzi utilizzati per il trasporto sono stati sequestrati ed i conducenti denunciati a piede libero alla locale Autorità Giudiziaria.
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