Giro d’Italia 2011. Presentato a Torino, arriverà in Calabria e sull’Etna

Torino. Tremilaquattrocentonovantasette chilometri, una media di 166 al giorno, 24 mila metri di dislivello complessivo, 17 regioni attraversate: sono alcuni dei numeri del Giro d’Italia 2011, presentato oggi a Torino, sede d’arrivo della prima tappa il 7 maggio. Sarà una cronometro a squadre di 21 chilometri, con partenza da Venaria Reale, che inaugurerà un Giro che guarda alla storia d’Italia, nei 150 anni dall’unità. Dal Piemonte, si andrà verso sud, costeggiando il Mar Tirreno, con diverse tappe insidiose e la novità del 2010 che verrà riproposta, dopo lo spettacolo riscosso quest’anno: lo sterrato. Sarà nella quinta tappa, la Piombino-Orvieto di 201 chilometri che i corridori affronteranno il primo tratto di sterrato di 9km. Il primo arrivo in salita, invece, sarà in cima a Montevergine, che si conferma per la quarta volta negli ultimi dieci anni come arrivo di tappa: 17 km all’insù per capire lo stato di forma di chi ambirà alle posizioni nobili a Milano. L’ottava tappa arriverà a Tropea, dopo la partenza da Sapri. Una delle poche tappe per velocisti, senza difficoltà altimetriche ma con il trabocchetto della tortuosa discesa verso Tropea che potrebbe prestarsi a colpi di mano. L’ultima volta che il Giro arrivò a Tropea, fu Paolo Bettini a vincere a braccia alzate. Si sbarcherà in terra sicula il 15 maggio, con una tappa che lascerà il segno, secondo arrivo in salita che sarà sull’Etna. Non sarà un semplice arrivo in salita, infatti, si affronterà il vulcano prima dal versante di Linguaglossa e poi da quello che da Nicolosi porterà all’arrivo di Rifugio Sapienza. Zomegnan, a commento della tappa e dell’importanza storica che le varie tappe avranno, ha ricordato come “sarà la domenica che celebrerà l’autonomia della regione Sicilia”. Primo giorno di riposo, che servirà per trasferire la carovana rosa dalla Sicilia a Termoli, sede di partenza della tappa che arriverà a Teramo, dopo 156 chilometri. Gli sprinter avranno la giornata da volatone di gruppo nell’arrivo di Ravenna, dopo la partenza da Castelfidardo. Dopodiché, saranno giornate col naso all’insù: un week end dedicato agli scalatori, a chi vorrà fare classifica e distacchi pesanti. Il 20 maggio si partirà da Spilimbergo per arrivare in Austria sul Grossglockner. “Nel 1971 vinse Vianelli, in quello che fu un Giro storico, perché vinto per la prima volta da uno svedere, Peterson. Fu la tappa del litigio tra Gimondi e Motta, entrambi alla Salvarani, il giorno dopo poi indossò la maglia rosa Peterson”, è stato il ricordo di Beppe Conti. Il giorno successivo, 14ma tappa da Lienz fin sullo Zoncolan, che si scalerà da Ovaro, il versante più duro. Come se non bastasse, ci sarà da affrontare prima una salita inedita, il Crostis: pendenze dal 10% fino 18%, con 6 chilometri di sterrato per arrivare in cima e una discesa tecnica nella prima parte. Dopo Orvieto, sarà la seconda occasione per mettere le ruote fuori dall’asfalto e arrampicarsi in cima. Come ogni Giro che si rispetti, non mancherà il tappone dolomitico, con 5000 metri di dislivello nella tappa che da Conegliano porterà a Gardeggia in Val di Fassa: 230 chilometri lungo i quali scalare Pian Cavallo, Forcella di Cibana, Passo Giau (Cima Coppi), Fedaia e arrivo in salita sul Gardeggia. Secondo giorno di riposo il 23 maggio, prima della cronoscalata che da Belluno porterà a Nevegal; diciassettesima tappa che sarà la più lunga, con i suoi 246km da Feltre a Sondrio. Si andrà così verso la chiusura di Milano, non senza aver affrontato prima il mito, il Colle delle Finestre. Lo sterrato, che l’ultima volta che venne affrontato vide la vittoria del Giro di Paolo Savoldelli, tornerà nella ventesima tappa, quella che arriverà in cima al Sestriere, a distanza di cento anni dal primo passaggio. Se i giochi in classifica non dovessero ancora essere fatti, giudice finale sarà la cronometro di 32 chilometri che arriverà a Milano, dopo tante montagne ed un Giro così duro, sarà importante valutare le forze rimaste piuttosto che la specialità a cronometro. Zomegnan ha disegnato un Giro con “spostamenti come mai avvenuto prima, toccheremo più di 61 province e 500 comuni, evidenzieremo un’infinità di luoghi della memoria”. Un messaggio anche da parte del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che ha plaudito ad un Giro che da evento sportivo popolare può portare un utile contributo alla partecipazione dei cittadini al sentimento di unità, nella ricorrenza dei 150 anni. Tecnicamente, una corsa rosa con relativamente poche tappe per velocisti, lo sterrato che tornerà dopo l’esperimento spettacolare di Montalcino, infatti, saranno circa 24 i km da affrontare complessivamente. I protagonisti nostrani più attesi, inutile dirlo, saranno Basso, Nibali, eventualmente Riccò, Scarponi. Saranno i nomi da classifica, in attesa di conoscere i big stranieri che in Maggio punteranno alla rosa. Per Nibali, “è un giro con la seconda settimana dura e difficile. Ci sono molte salite che conosco e altre da visionare. Dei tre Giri che ho corso, quello che verrà è tra i più duri. Anche nelle prime tappe ci sono piccoli strappi, arrivi tortuosi dove si può spezzare il gruppo. Quanto all’Etna, mi appartiene e so che da Belpasso la strada sarà veramente dura”. L’altro siciliano, il campione italiano Visconti, non si fa illusioni di successo sulle sue strade, “proverò ad attaccare in partenza, però sarà dura lottare sull’Etna. Ci saranno altre tappe per farmi vedere, una vittoria al Giro è quel che mi serve per un salto di qualità”. Sarà il primo Giro d’Italia anche per l’ex iridato Alessandro Ballan, che già ha chiari gli obiettivi: “mi chiamo fuori dai giochi per lo sterrato del Colle delle Finestre, però ci sono molte tappe miste e spero ci siano occasioni anche per me. Non ho ancora fatto il Giro e spero d’arrivare al 100% della forma”. L’opinione di Petacchi è che “per chi fa classifica, gli sterrati saranno determinanti, con inconvenienti tecnici che potranno compromettere la classifica. Quanto agli arrivi per velocisti, inutile lamentarsi, ormai il Giro è questo. Penso che sicuramente è stato fatto il possibile, sarà durissimo, un po’ meno per gli scalatori”. Questo l’elenco completo delle tappe.

Fabiano Polimeni

1^ tappa: 7 maggio cronosquadra Venaria Reale-Torino, km 21,5.
2^ tappa: 8 maggio, Alba-Parma, km 242.
3^ tappa: 9 maggio, Reggio Emilia-Rapallo, km 178.
4^ tappa: 10 maggio, Quarto dei Mille-Livorno.
5^ tappa: 11 maggio, Piombino-Orvieto, km 201.
6^ tappa: 12 maggio, Orvieto-Fiuggi terme, km 195.
7^ tappa: 13 maggio, Maddaloni-Montevergine di Mercogliano, km 100.
8^ tappa: 14 maggio, Sapri-Tropea, km 214.
9^ tappa: 15 maggio, Messina-Etna , km 159.
10^ rappa: 17 maggio, Termoli-Teramo, km 156.
11^ tappa: 18 maggio, Tortoreto Lido-Castelfidardo, km 160.
12^ tappa: 19 maggio, Castelfidardo-Ravenna, km 171.
13^ tappa: 20 maggio, Spilimbergo-Grossglockner, km 159
14^ tappa: 21 maggio, Lienz-Monte Zoncolan, km 210
15^ tappa: 22 maggio, Conegliano-Gardeccia-Val di Fassa, km 230
16^ tappa: 24 maggio, Belluno-Nevegal, cronoscalata km 12,7.
17^ tappa: 25 maggio, Feltre-Sondrio, km 246.
18^ tappa: 26 maggio, Morbegno-San Pellegrino Terme, km 147.
19^ tappa: 27 maggio Bergamo-Macugnaga, km 211.
20^ tappa: 28 maggio, Verbania-Sestriere, km 242 .
21^ tappa, 29 maggio, cronometro Milano-Milano, km 32,8.

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