‘Ndrangheta. Convalidato il fermo di Cortese, applicata ordinanza di custodia in carcere

Reggio Calabria. Il presidente gip Raffaele Morvay, poco fa, ha convalidato il fermo di Antonio Cortese, applicando altresì ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti dell’uomo, che i due pentiti Nino Lo Giudice e Cosimo Villani indicano agli inquirenti quale affiliato alla cosca Lo Giudice ed esperto di armi ed esplosivi della stessa cosca.
La decisione del giudice è giunta dopo che questa mattina, presso la casa circondariale di Trieste, si è tenuta l’udienza di convalida del fermo di indiziato di delitto, disposto dalla DDA di Reggio Calabria ed eseguito dagli uomini della Squadra Mobile di Reggio Calabria, coadiuvati dai colleghi della mobile di Trieste e dalla polizia di frontiera.
Cortese era stato fermato al valico di frontiera tra Italia e Slovenia, a bordo di un pullman con quale stava facendo rientro in Italia, a Reggio Calabria, proveniente dalla Romania. Su questa circostanza, i legali di Cortese, gli avvocati Giuseppe Nardo e Domenico Neto, hanno contestato la validità del fermo, lamentando l’insussistenza del pericolo di fuga. A tal proposito l’avv. Nardo ha riferito di precisi accordi che erano intercorsi con il procuratore della Repubblica di Catanzaro, Vincenzo Lombardo, che Cortese si sarebbe consegnato alle autorità inquirenti ieri, venerdì 22 ottobre. Cortese ha risposto alle domande escludendo qualsiasi coinvolgimento nei fatti criminosi che gli vengono addebitati dai due pentiti. Il gip ha dichiarato l’incompetenza territoriale ed ha disposto la trasmissione degli atti alla Procura della Repubblica di Reggio Calabria. Cortese lunedì sarà trasferito da Trieste, per essere a disposizione della Procura reggina.

Fabio Papalia

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