Yeongam (Corea del Sud). Ha riaperto inaspettatamente i giochi per il mondiale, il gran premio di Corea appena concluso tra mille difficoltà. La vittoria di Fernando Alonso, proietta il ferrarista in testa alla classifica con 231 punti, mentre in casa Red Bull Webber accusa un pesantissimo stop causato da un errore nelle prime fasi di gara dopo la ripartenza dietro safety car. La cronaca ha visto iniziare la gara sotto safety car, per le condizioni estreme della pista: la pioggia caduta copiosamente ha reso ancor più complicata una situazione già al limite per quanto riguarda l’aderenza sull’asfalto. Al via, pareri discordanti in griglia, con Lewis Hamilton a spingere per una gara regolare, evidentemente interessato ad approfittare della situazione al limite per recuperare in classifica sul leader Webber. Dopo appena tre giri sotto safety car, bandiera rossa e lunga interruzione, prima di ripartire e completare sedici giri in fila, in attesa che l’asfalto drenasse la pioggia che cadeva ininterrottamente. Alla ripartenza, Vettel andava in fuga, in testa con un passo insostenibile allungava sul compagno Webber. L’australiano commetteva un grave errore, che rischia di comprometterne la corsa al titolo, andando a muro e coinvolgendo anche Rosberg. “È stato un mio errore, non è la mia giornata. Ho sbagliato ad andare sul cordolo e non è dovuto alle condizioni della pista” ha ammesso Webber. Con il pilota Red Bull fuori dai giochi, Vettel e Alonso capitalizzavano in testa, prima che l’ennesima safety car – entrata dopo l’incidente tra Buemi e Glock – rimescolasse le carte. Tutti ai box a montare gomme intermedie, con Hamilton che guadagnava una posizione, sopravanzando Alonso rallentato nel cambio gomme. L’inglese della McLaren, che aveva accusato la prima fase con gomme da bagnato pesante, si ritrovava in seconda piazza, prima che la safety car lasciasse via libera. Alla ripartenza, errore alla prima curva per l’inglese, così Alonso si riappropriava della posizione persa ai box. Quarto posto per Massa, quinto un effervescente Schumacher, autore di due sorpassi ai danni di Kubica e Button. Riservava ancora grandi sorprese il primo gran premio in terra di Corea. Mentre era in testa, con Alonso a recuperare terreno, Sebastian Vettel – al 46mo giro – vedeva andare in fumo i propri sogni di gloria, insieme al motore della Red Bull. Leadership così per Alonso, che si avviava verso la bandiera a scacchi con Hamilton in seconda piazza. Con l’imbrunire sceso su Yeongam, splende il sole sulle speranze di titolo di Alonso. Lo spagnolo adesso si trova in testa con 231 punti, contro i 220 di Webber, 210 di Hamilton e 206 di Vettel. A due gare dal termine, in casa Red Bull si è pagata la tensione messa addosso a Webber, mai tutelato nella sua posizione di leader, mentre Vettel ha scontato la poca affidabilità. A dimostrare l’abitudine alla lotta sotto pressione è stato, invece, Alonso: perfetto. Veloce quando serviva, ha saputo controllare l’usura delle gomme, che ha colpito un po’ tutti negli ultimissimi giri. Sul podio anche Hamilton, con l’inglese che ha dato il meglio con l’asciutto viscido, mentre in situazione di pioggia battente ha accusato il passo di Vettel e Alonso. La lotta per il titolo resta ancora aperta, certamente la battuta d’arresto di Webber pesa come un macigno per l’australiano, tanto più che si andrà adesso a Interlagos, dove la Ferrari negli ultimi anni è stata tradizionalmente competitiva. Rientra in gioco, seppur molto distanziato, anche Lewis Hamilton, bravo a non commettere errori e assistito da una monoposto affidabile. Una nota di merito per Vitantonio Liuzzi. L’abruzzese, nella giornata in cui il compagno di squadra Sutil ne ha combinate di tutti i colori, ha recuperato 11 posizioni, chiudendo a punti in sesta posizione.
Ordine d’arrivo: 1. Alonso; 2. Hamilton; 3. Massa; 4. Schumacher; 5. Kubica; 6. Liuzzi; 7. Barrichello; 8. Kobayashi; 9. Heidfeld; 10 Hulkenberg
Fabiano Polimeni