Villa San Giovanni. Il progetto “BandaFalò for Africa”, promosso nel 2007 dall’omonima associazione villese in favore delle popolazioni della Costa d’Avorio. L’8 novembre al via la quarta missione umanitaria, che durerà fino ai primi di febbraio. Oltre tre mesi di duro lavoro attendono Antonio Oppedisano e Pepè Buda, i due ragazzi della BandaFalò che saranno impegnati nel villaggio (prima solo un accampamento) Scierie, per ivi continuare l’opera intrapresa negli ultimi anni. Un’opera che l’associazione culturale ha sempre realizzato grazie alle sue attività (soprattutto quella estiva in un tratto di spiaggia di Porticello) ed alle donazioni dei suoi soci e sostenitori. Per la prima volta, dunque, il progetto “BandaFalò for Africa” viene appoggiato da un ente locale, che non è il Comune di Villa San Giovanni ma la Provincia di Reggio. L’assessore provinciale alle politiche sociali, Attilio Tucci, ha infatti detto subito sì all’istanza congiunta a cura dei giovani della BandaFalò e del consigliere provinciale Omar Minniti, già sceso in campo due mesi fa per difendere l’attività estiva dell’associazione, messa a dura prova da blitz interforze e permessi ritirati. Stamani, presso il palazzo della Provincia, la conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa “BandaFalò for Africa” e, in particolare, della missione che sta per partire. «Con questa comune volontà di cooperazione internazionale – spiega Omar Minniti – daremo una mano all’associazione, che intende realizzare una serie di strutture in Costa d’Avorio. Una di queste sarà finanziata dalla Provincia». Attilio Tucci evidenzia il carattere «educativo-pedagogico» del progetto ed auspica che i giovani si avvicinino maggiormente a determinate realtà: «I nostri ragazzi – asserisce l’assessore provinciale – conoscono l’Africa solo grazie agli sportivi famosi. Ma poi non sanno che cosa succede lì realmente». Ed ecco la realtà che i ragazzi della BandaFalò, come loro stessi hanno raccontato in conferenza stampa, hanno conosciuto nel villaggio Scierie: fame, miseria, case costruite ancora in fango e canne, risorse sanitarie inesistenti. Tanto è stato fatto durante le precedenti missioni: interventi di primo soccorso, sistemazione di un pozzo d’acqua dimesso da anni (e quindi acqua potabile per gli abitanti di Scierie) e, soprattutto, la costruzione di una scuola elementare. Nello scorso anno, per la prima volta nella storia, 118 bambini si sono iscritti a scuola ed hanno frequentato con successo la prima elementare. «La scuola – racconta Antonio Oppedisano, presidente dell’associazione BandaFalò – è già stata riconosciuta dallo Stato e presto diventerà una scuola statale a tutti gli effetti. A novembre, dopo il nostro arrivo si terrà la cerimonia ufficiale che formalizzerà il riconoscimento». Lo Stato ivoriano invierà nella scuola i propri insegnanti, i quali andranno a vivere nel villaggio per tutto il periodo scolastico. Obiettivo della quarta missione, pertanto, la costruzione di alcuni alloggi (uno finanziato dalla Provincia) per gli insegnanti. E, come sempre, si cercherà di regalare qualche sorriso ai bambini del villaggio Scierie. «L’indifferenza – secondo Oppedisano – è il male peggiore. Non si può restare indifferenti alle sofferenze di bambini privati anche dei più essenziali diritti umani». L’associazione BandaFalò ha già fatto tanto per loro, ma il cammino è ancora lungo. Dunque, ci si appella ancora alla sensibilità ed al senso di solidarietà della gente. Per continuare il progetto “BandaFalò for Africa”, i cui scopi futuri sono l’ampliamento della scuola, la costruzione della “Casa del Missionario” (per ospitare altri volontari), di un dispensario (piccolo ospedale) e di due piccole chiese. Tra novembre e febbraio saranno inoltre vaccinati circa 120 bambini contro la poliomielite.
Francesca Meduri