Palermo. Federalismo: lettera aperta di Armao al presidente La Loggia

Palermo. L’assessore per l’Economia Gaetano Armao, ha scritto una lettera aperta al presidente della Commissione parlamentare per l’attuazione del federalismo fiscale, Enrico La Loggia, per “restituire alla sede appropriata, quella del confronto tra Regioni e Commissione parlamentare per l’attuazione del federalismo fiscale, una questione cruciale: l’inveramento di un federalismo fiscale equo e solidale”. “Le Regioni a Statuto speciale e le Province autonome, in queste settimane di aperto confronto con il governo, nell’ambito della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, hanno inteso riaffermare – scrive Armao – quanto previsto dalla legge delega sul federalismo fiscale (l. n. 42 del 2009) e suffragato dalla più recente giurisprudenza della Corte Costituzionale (sent. n. 201 del 2010), ossia che alle autonomie differenziate si applicano esclusivamente gli artt. 15, 22 e 27 della delega legislativa, non potendo le altre disposizioni trovare applicazione, neanche in termini di principi generali. Ne consegue che per le Regioni a Statuto speciale e le Province autonome, per inverare il federalismo fiscale, occorrerà procedere nel rispetto dei vincoli discendenti dagli Statuti d’autonomia attraverso la negoziazione in seno alle rispettive Commissioni paritetiche. La disciplina attuativa dovrà per essere contenuta in specifiche norme di attuazione degli Statuti che terranno conto della peculiarità economico-sociale e territoriale di ogni Regione”. “Le Regioni a Statuto speciale e le Province autonome – prosegue l’assessore – hanno cosi’ formulato puntuali emendamenti agli schemi di decreto legislativo sui quali va espressa l’intesa in Conferenza Stato-Regioni; tali emendamenti specificano la segnalata posizione, richiedendo, altresi l’avvio immediato di un tavolo sulla perequazione infrastrutturale, “gamba” che – insieme alla perequazione fiscale – può consentire al federalismo un incedere spedito. Questa posizione è stata recepita pienamente dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, divenendo uno dei punti imprescindibili; mentre per il raggiungimento dell’intesa in Conferenza Stato-Regioni, mentre l’Assemblea regionale siciliana, con un ordine del giorno approvato all’unanimità il 21 ottobre scorso, ha espresso in merito la propria condivisione alle iniziative del Governo della Regione sui temi del federalismo fiscale”. “Ho dovuto rilevare, non senza stupore, che il senatore Paolo Franco, vicepresidente della Commissione da Lei autorevolmente presieduta, e certamente attenta ad inverare un federalismo fiscale equo e solidale, ha stigmatizzato – continua – quanto sin qui rappresentato ritenendolo irresponsabile ed iniquo e soprattutto assimilando la richiesta di avvio delle iniziative per definire la perequazione infrastrutturale a quelle del “leader libico Gheddafi” nella rivendicazione di “refusione dei danni creati dall’Italia con le compensazioni infrastrutturali”. Mi spiace aver dovuto ricorrere a questa precisazione, ma la circostanza che il vicepresidente della Commissione parlamentare per l’attuazione del federalismo fiscale, indulgendo in inaccettabili esagerazioni, del tutto inadeguate rispetto al livello delle istituzioni coinvolte, ritenga “irresponsabile ed iniqua” la semplice richiesta di attuazione delle perequazione infrastrutturale va contestata e rinviata al mittente con gli stessi termini con i quali è stata censurata”. “Lo Statuto siciliano, purtroppo rimasto per troppo tempo disapplicato – conclude Armao – in materia finanziaria (e non per responsabilità della Regione), costituisce un sicuro riferimento per qualsiasi prospettiva federalista. Non intendiamo fare alcun passo indietro sul cammino intrapreso dai siciliani sessantatré anni fa, ma non vorremmo che l’insofferenza verso le forme di perequazione essenziali per rendere il federalismo rispettoso della coesione economico-sociale del Paese sia il preludio per l’affermazione di un’applicazione asimmetrica e distorta della legge delega sul federalismo fiscale”.

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