Stupore e, al contempo, indignazione sono i sentimenti che abbiamo provato apprendendo la notizia che un assessore della precedente giunta regionale, secondo alcune voci reggino, abbia fatto assumere una persona in stretto rapporto di parentela come dirigente medico presso l’Unità operativa di Dermatologia dell’Ospedale ‘Bianchi Melacrino Morelli’. Stupore, perché non ci sembra possibile che qualcuno abbia avuto la spudoratezza di osare tanto, in un momento di così grande crisi del settore e nonostante la reale esigenza fosse quella di indire concorsi per altro tipo di figure, realmente necessarie al reparto, come quella di Primario. Indignazione, in quanto è l’ennesima riprova che in passato è stata messa in atto una politica oscura e nepotistica, con il solo fine di sistemare le proprie famiglie. Riteniamo che quanto denunciato dal consigliere regionale Nazzareno Salerno, presidente della Commissione Sanità, tramite un’interrogazione indirizzata al Governatore Scopelliti, meriti serio approfondimento in sede istituzionale e grande attenzione mediatica. Dopo gli scandali degli ultimi anni, pensavamo di non doverci trovare più davanti a situazioni di questo genere: apprendiamo con delusione di esserci clamorosamente sbagliati. Qualcuno ha pensato di poter arrivare a tanto, forse ritenendo che il fatto sarebbe passato inosservato, in barba alle regole, al buon senso ed al rispetto dei cittadini. Con la complicità degli organi regionali che, a vario titolo e ciascuno secondo il proprio ruolo, dovevano controllare che ci fossero reali i presupposti per tale concorso e che tutto venisse svolto secondo le regole. Non sono più tollerabili i bandi “fotografia” in nessun settore, tanto meno in quello della sanità che si trova in condizioni critiche per le gestioni scellerate e irresponsabili degli ultimi anni, che hanno prodotto soltanto deficit, disfunzioni e scandali. La Calabria è balzata agli onori della cronaca a causa delle morti per malasanità, tanti ospedali (impropriamente definiti tali) verranno riconvertiti, i medici operano in condizioni critiche, le strutture private hanno difficoltà enormi e il deficit è stato quantificato solo pochi giorni fa: di creare un concorso finalizzato all’assunzione di una figura irrilevante, pilotato a vantaggio di una parente di un ex assessore, non se ne sentiva proprio il bisogno. Riteniamo che la credibilità del settore non crolli soltanto per i casi di malasanità ma anche e soprattutto per vicende come quella denunciata dal consigliere Salerno, che non tengono conto né delle reali esigenze dei cittadini né di quelle degli operatori del settore e alla Calabria arrecano soltanto notevoli danni di immagine. Siamo ben consapevoli che l’impegno del Presidente Scopelliti sia incessante e finalizzato al ripristino della trasparenza e della legalità nel sistema sanitario regionale; sappiamo che i provvedimenti adottati nei primi mesi del suo governo abbiano già portato ottimi risultati in tema di razionalizzazione dei costi, riorganizzazione della rete e risanamento del debito, tanto da trovare apprezzamento anche da parte del ministro della Salute Fazio dopo il Tavolo Massicci della scorsa settimana. Al Presidente Scopelliti, però, chiediamo con determinazione di sapere chi sia l’ex assessore regista di tale vicenda, una brutta pagina che i cittadini hanno il diritto di conoscere e di valutare. In un momento in cui le risorse per gli enti locali sono sempre più scarse e i calabresi sono costretti a stringere i denti, riteniamo corretto e opportuno che i cittadini, che già si sono espressi chiaramente alle ultime elezioni regionali, vengano a conoscenza dell’operato di chi ha cercato solo benefici per sé e per i propri familiari, umiliando e mortificando il mandato conferitogli con fiducia dagli elettori e che ha soltanto pensato ad amplificare i problemi della sanità calabrese con iniziative “ad personam” invece di cercare possibili soluzioni per risolverli. Onere che adesso grava sul Presidente Scopelliti al quale diciamo di continuare lungo il percorso intrapreso, che ha già dato importanti risultati.
Il gruppo Pdl al Comune di Reggio Calabria