Potrebbe essere molto vicino lo sbarco di BMW nel segmento delle ibride. A lasciare senza fiato, nel 2009 al Salone di Francoforte, fu il prototipo Vision Efficient Dynamics: coupè ad alte prestazioni con un occhio attento all’ambiente. Se i proclami sull’auto elettrica rischiano di restare su carta – o nei concessionari, il giorno che ci arriveranno – con la tecnologia ibrida si può traslare il contenuto da laboratorio direttamente all’utente finale, senza sconvolgerne le abitudini. Come sempre avviene, le show car presentate ai Saloni dell’auto sono laboratori viaggianti proposti per saggiare le reazioni del pubblico alle possibili strade future sul design e i contenuti tecnologici. In casa BMW sono andati oltre, realizzando una vettura realmente pronta per scendere in strada, basata sul concept Vision Efficient Dynamics, con la quale dare la possibilità agli addetti ai lavori di guidare una 2+2 con la visione che a Monaco di Baviera hanno del concetto di ibrido. Ed è proprio nell’insieme di propulsori – si, avete letto bene – che BMW concentra la sfida: abbattere le emissioni di Co2, quindi i consumi, mantenendo prestazioni da sportiva di razza. Così, ecco un bel tre cilindri turbo diesel, assistito da un motore elettrico posto sull’asse anteriore e un motore ibrido al posteriore. In totale, fanno 328 cavalli, 4.8 secondi per lo zerocento, un consumo medio per 100 km di 3.76 litri di gasolio e appena 99 grammi di Co2 per chilometro. Come dire, lo stato dell’arte. Il funzionamento dei tre propulsori è controllato da un’avanzata gestione dell’energia, che include anche il recupero di quella dispersa nelle fasi di frenata, che concorre a ricaricare le batterie, quindi i motori a propulsione elettrica. Il pacco batterie è stato collocato dentro il passo, in posizione centrale longitudinale, che in teoria dovrebbe consentire di minimizzare gli effetti del peso sulla dinamica di guida; batterie che possono anche caricarsi esternamente, tramite presa elettrica, per usufruire di un’autonomia in modalità full-electric di circa 50km e zero emissioni. L’intero sistema, invece, di propulsione termica e ibrida, porta l’autonomia a 700km, grazie al serbatoio di 24 litri per il motore diesel. Abbinare propulsione elettrica e termica consente di massimizzare l’efficienza di ognuno di questi sistemi. I motori elettrici danno il meglio a zero giri, garantendo un elevata coppia motrice – utile nelle ripartenze nel traffico e nelle fasi di ripresa – che si coniuga con il meglio dei propulsori termici: lo sviluppo di potenza. La gestione dell’intero sistema consente di utilizzare un tipo di propulsione solo quando realmente utile per le condizioni di guida o del traffico, potendo anche offrire un mix tra elettrico e termico, in determinate situazioni. Con lo sviluppo della tecnologia presentata con il concept BMW Vision Efficient Dynamics in vista di una produzione di serie, a Monaco di Baviera si confermano maestri nel realizzare propulsori ad alte prestazioni e alta efficienza. Tracciata la strada, i competitor potrebbero trovarsi a dover rincorrere su nuovi parametri di riferimento.
Fabiano Polimeni