Messina. Con una nuova lettera trasmessa al Presidente della Regione Sicilia, Raffaele Lombardo, l’assessore al risanamento, Giuseppe Rao, torna a sollecitare una “soluzione definitiva relativa alle problematiche del risanamento delle aree degradate del territorio di Messina e sopratutto per andare incontro ai cittadini che attendono da decenni di poter vivere in abitazioni dignitose superando la marginalità anche sociale alla quale sono costretti. L’esistenza di tuguri – sottolinea l’assessore Rao – in aree carenti di spazi pubblici e servizi, ne ha alimentato il degrado ambientale e fisico favorendone la mancata integrazione e causando quindi l’emarginazione sul piano sociale. Le sorti dei baraccati messinesi dipendono dalle Leggi Regionali 10/90 e 04/02 sia per gli interventi finanziari (500 miliardi di lire previsti nel 1990), sia per le procedure da seguire. La Corte Costituzionale, negli anni ’90, definì “encomiabile” la Legge Regionale 10/90 proprio per gli obiettivi sociali che si prefiggeva, abbinando l’organizzazione del sistema abitativo alla riqualificazione urbanistica di alcune zone degradate della città. Pertanto – continua Rao – non è pensabile che il processo virtuoso in corso, favorito dai finanziamenti concessi nel dicembre scorso dall’assessore pro tempore, on. Antonino Beninati, possa essere arrestato a causa del mancato impegno assunto dalla Regione. E’ per questo – conclude l’assessore al risanamento – che si attende un riscontro pronto e positivo che consenta la ripresa del percorso iniziato, evitando alla città conseguenze di ordine pubblico per lo stato di agitazione dei cittadini interessati”.
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