‘Ndrangheta. Francesco Zindato “tradito” dall’amore per la sua Nicoletta

di Angela Panzera
Reggio Calabria. L’amore trionfa sempre, supera ostacoli di tutti i tipi, non conosce le leggi spazio-temporali, quelle della ragione, non conosce altre leggi; perché segue solo quelle del cuore. Questo è quanto è successo a Francesco Zindato e a Nicolina, detta Nicoletta, Zumbo. Il primo è il latitante arrestato ieri dalla Squadra Mobile della Questura reggina, dopo otto giorni di irreperibilità, in quanto coinvolto nell’operazione denominata “Alta tensione”, scatta il 29 ottobre scorso, poiché accusato di associazione per delinquere di stampo mafioso, danneggiamento,estorsione e dell’omicidio di Giuseppe Lauteta avvenuto nel gennaio del 2006 a Reggio Calabria.
La seconda, Nicoletta Zumbo, 27 anni, è la fidanzata di Francesco, detto Checco, Zindato. La donna è stata denunciata ieri in stato di libertà. Proprio grazie a lei, gli uomini di Renato Cortese sono riusciti a risalire a Zindato che poco prima dell’arresto, si sarebbe dovuto vedere con la sua donna in un appartamento ubicato al piano terra di Traversa III Genoese, nel quartiere di Arangea. Il nido d’amore è di proprietà di Demetrio Fanti, 32 anni, anch’egli denunciato in stato di libertà.
A differenza degli altri 32 soggetti colpiti da ordinanza di custodia cautelare in carcere lo scorso ottobre, Francesco Zindato è accusato inoltre di essere l’autore del delitto di Giuseppe Lauteta avvenuto nei pressi del Viale Aldo Moro, l’undici gennaio del 2006. Giuseppe Lauteta aveva 29 anni e fu ucciso con 5 colpi di pistola. Morì all’istante. Gli inquirenti ritengono che il ragazzo fu ucciso da Francesco Zindato poiché si era fidanzato con la sua ex ragazza, Nicoletta Zumbo. Un omicidio quindi, dal movente passionale. Checco Zindato e Nicoletta Zumbo erano stati fidanzati, una prima volta, per tre anni. Un legame forte che aveva portato la Zumbo a rinunciare a far parte del proprio stato di famiglia, per entrare a far parte di quello del compagno, composto anche dalla madre e dal fratello di quest’ultimo, e a richiedere l’ammissione ai colloqui in carcere per poter incontrare il padre del fidanzato.

La relazione però si interruppe per volontà della donna nel novembre del 2004 e, secondo quanto dichiarato dallo Zindato al pubblico ministero durante un interrogatorio, egli non avrebbe avuto più alcuna notizia sulle frequentazioni maschili dell’ex. Nicolina Zumbo, successivamente, decide di fidanzarsi con Giuseppe Lauteta. La cosa, secondo gli investigatori, non piace affatto allo Zindato. Si legge infatti nelle carte dell’inchiesta che: ”va sicuramente considerato che il rapporto sentimentale di lunga durata intrattenuto con Nicolina Zumbo, fidanzata della vittima del grave fatto criminoso per cui si procede, avrebbe potuto ingenerare in Zindato Francesco l’interesse all’eliminazione di Giuseppe Lauteta”. La Zumbo, quell’undici gennaio del 2006, era presente al momento dell’omicidio di Lauteta e subito dopo il fatto dichiarò agli investigatori di non aver visto il volto del killer poiché esso era coperto da un casco integrale. Cosa smentita da due testimoni chiave; quando fu ucciso Lauteta fu ferita, per sbaglio, una ragazza cinese che fornì invece, alla Polizia, particolari rilevanti sui caratteri somatici degli assassini. Stessa cosa disse il padre della ragazzina che aveva assistito alla scena. Le loro dichiarazioni indirizzarono gli inquirenti a ritenere lo Zindato come il colpevole dell’assassinio e a ritenere inoltre, che la Zumbo non avesse detto la verità. Che la Zumbo, invece, avesse visto il volto del killer e che comunque fosse convinta del fatto che l’omicidio del Lauteta fosse stato commesso dall’ex per motivi legati anche alla loro precedente relazione, gli investigatori lo evincono da una serie di intercettazioni ambientali. ”Io ho un senso di colpa…che mi viene voglia di ammazzarmi..”: diceva così la ragazza ad un amico. Anche la madre della Zumbo era convinta che l’ex genero c’entrasse qualcosa con l’omicidio. Sempre in un’intercettazione la donna ha detto proprio alla figlia che “se è stato chi..quello che abbiamo pensato…i quanto u odiau u mandau mu ‘mmazza…lo odiava” e la figlia rispose:” sì a morte, proprio…”.

Francesco Zindato, all’epoca, era preoccupato di quanto madre e figlia potessero fare o dire, tanto che nel febbraio del 2006, lo stesso Zindato aveva invitato la madre di Nicoletta, a prestare attenzione a non fare discorsi compromettenti che potrebbero essere captati in attività di intercettazione. In un’intercettazione infatti, tra la madre della Zumbo e un’altra figlia si evince l’incontro avvenuto con lo Zindato: “ eh…pieni di microspie…e che devono vedere..gli ho detto io..che ci mangiamo i fagioli?..” Sempre in quest’incontro Zindato inoltre avrebbe minacciato l’ex suocera di possibili ritorsioni verso la figlia e quindi l’avrebbe invitata a tenere comportamenti che evitino di far concentrare l’attenzione degli inquirenti su di lui. Ciò lo riferisce sempre la madre nella stessa conversazione di prima con un’altra figlia: “Comunque, gli ho detto io..mia figlia si, sta andando al cimitero…se gli fanno solo un graffio a Nicoletta io me la prendo con te, perché mia figlia non ha a che fare con nessuno e non ha avuto a che fare con te…..che se solo un capello gli torcono a mia figlia…io ti…ricordatelo…gli ho detto…perché io divento più mafiosa di te e di tutto il tuo Dio…ricordati queste parole…che lo sai che ti combino…tu neanche te lo sogni…divento una..una..la prima violenta di tutta Reggio…gli ho detto io…ricordati”.
In un altro passaggio si apprende che Francesco Zindato è molto contrariato del fatto che l’ex ha fornito agli organi investigativi il movente dell’omicidio. Nel corso della conversazione avuta con lo Zindato, la madre ha però giustificato la figlia dicendo che lei non ha fornito nessun movente, ma che si sarebbe limitata a rispondere, nel corso dell’interrogatorio cui venne sottoposta subito il fatto delittuoso, solo ad una domanda degli inquirenti che le chiedevano se avesse avuto una relazione sentimentale precedente a quella intrattenuta con Giuseppe Lauteta. “Io gli ho detto…sono venuta per chiarire qua che mia figlia non ha dichiarato a nessuno, l’hanno detto loro…dice..ma la, nei verbali c’è scritto che tua figlia ha nominato a me se, si perché gli hanno domandato..con chi era fidanzata…gli ho detto io….se hanno fatto i bastardi…che io vado e diffido tutti, perché mia figlia ha risposto solo alla domanda con chi era fida…la causa..ora credi ai poliziotti…gli ho detto io…”.

Quindi, dopo un periodo di “pausa” i due ex fidanzati hanno deciso, stando ai fatti, di ritornare insieme. E’ stato il suo amore, però, che lo ha “tradito”, ieri, quando pedinando lei i poliziotti sono riusciti a catturarlo. Un amore più forte della morte, di Lauteta.

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