Messina. Le nuove modalità per la Rilevazione dei Prezzi al Consumo, per la città di Messina sono state illustrate stamani a palazzo Zanca, dall’assessore alla statistica, Carmelo Santalco, dal dirigente del servizio statistiche sui prezzi al consumo dell’ISTAT, Federico Polidoro e dal responsabile regionale, Rosario Milazzo. Presenti il dirigente del Dipartimento statistica, Carmelo Altomonte, e il dott. Maurizio Mondello, responsabile dell’ufficio statistica comunale. La rilevazione, di notevole importanza per la misura del costo della vita, è prevista dal Decreto Leg.vo 322/89 e riguarda diverse città italiane. A Messina la rilevazione sarà svolta dal Dipartimento comunale di statistica, i cui rilevatori saranno dotati di tablet computer portatili per immettere i dati raccolti nelle sei municipalità cittadine. Il personale comunale sta già frequentando uno specifico corso di formazione ISTAT, per definire i principi metodologici e tecnico organizzativi della rilevazione elettronica dei dati, della rilevazione dei prezzi al consumo, che consentirà per la prima volta nella storia di Messina di entrare nel campione nazionale della rilevazione prezzi. Gli indici dei prezzi al consumo, elaborati ogni mese dall’Istat, misurano le variazioni nel tempo dei prezzi di un insieme di beni e servizi (paniere), rappresentativo dei consumi finali delle famiglie residenti in Italia. L’Istat calcola tre diversi indici dei prezzi al consumo: l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic), utilizzato come misura dell’inflazione a livello dell’intero sistema economico; l’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (Foi), usato per adeguare periodicamente i valori monetari, ad esempio gli affitti o gli assegni dovuti al coniuge separato; l’indice dei prezzi al consumo armonizzato per i paesi dell’Unione europea (Ipca), sviluppato per assicurare una misura dell’inflazione comparabile a livello comunitario. Ogni anno l’Istat aggiorna l’insieme di beni e servizi, il paniere, sul quale vengono calcolate le variazioni nel tempo degli indici dei prezzi al consumo. L’aggiornamento del paniere viene effettuato sulla base della verifica della rappresentatività dei prodotti, della loro evoluzione tecnologica, delle tendenze degli specifici mercati, delle differenziazioni regionali. Sulla base dei dati pervenuti, l’Istituto nazionale di statistica stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), relativo al mese di ottobre 2010, presenti una variazione di più 0,2 per cento rispetto al mese di settembre e di più 1,7 per cento rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. In base alla stima provvisoria, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) registra nel mese di ottobre una variazione di più 0,7 per cento rispetto al mese precedente, ed una variazione di più 2,0 per cento rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.
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