Reggio Calabria. Il giorno dopo all’intervenuto sequestro della omonima impresa edile, il Tribunale della Libertà di Reggio Calabria è stato chiamato quest’oggi a decidere sull’istanza di scarcerazione proposta dai difensori di Tommaso Paris, reggino di 35 anni, arrestato nell’ambito dell’operazione “Alta Tensione”. I giudici, dr.ssa Costabile presidente, hanno ascoltato nel corso della lunga camera di consiglio i difensori di Paris, gli avvocati Giacomo Iaria ed Attilio Parrelli, che hanno escluso qualsiasi coinvolgimento del loro assistito nelle vicende che gli vengono contestate. I legali hanno presentato un corposo memoriale difensivo completo di tutta la documentazione inerente la genesi dell’impresa edile e la sua correttezza gestionale. Gli avvocati Iaria e Parrelli hanno altresì evidenziato come l’impresa Paris abbia iniziato ad operare nell’anno 2001, svolgendo lavori anche per conto di istituti parrocchiali, in un periodo in cui Francesco Zindato, che secondo l’accusa sarebbe il vero proprietario dell’impresa, si trovava detenuto in carcere, ragion per cui, è la tesi difensiva, sarebbe improbabile un qualsiasi suo collegamento. I legali hanno conclusi chiedendo l’immediata scarcerazione del loro assistito. Il pm della Dda, Marco Colamonici, ha chiesto il rigetto del gravame. Il Tribunale della Libertà avrà adesso tempo entro sabato per far conoscere la propria decisione.
Fabio Papalia