Messina. Il presidente del Consiglio, Giuseppe Previti, ha accolto con grande compiacimento la notizia dell’incontro che si terrà il prossimo 6 dicembre, per la realizzazione di una esposizione permanente a Forte S. Salvatore, nelle more di allocare proprio lì, l’agognato Museo del Mare e della Navigazione. “Un luogo e un sito che non possono mancare in una città di mare come Messina, le cui origini si perdono nella storia, confondendosi con la mitologia greca e latina. L’iniziativa si sostiene e si incoraggia e va nella giusta direzione del recupero delle nostre radici e delle nostre tradizioni. Sotto la Madonnina del Porto possono certamente trovare ospitalità la preziosa raccolta di conchiglie di tutti i continenti – oggi ancora chiuse in cassettoni al piano superiore dell’acquario di Villa Mazzini – o le antiche imbarcazioni usate dai nostri pescatori, come il luntro già di proprietà Comunale e tanto altro ancora in possesso di potenziali benefattori messinesi, o adagiati in fondo al mare (come la bella nave Cariddi) che aspettano di essere ammirati dai nostri cittadini e dai tantissimi turisti che annualmente approdano a Messina. E’ opportuno, inoltre – continua Previti – cominciare a pensare seriamente a realizzare, attraverso l’uso delle numerose fortificazioni cinquecentesche e umbertine, un museo del cinema e del teatro dove possa trovare allocazione anche la ricca collezione di pupi siciliani della famiglia Gargano – oltre 700 pezzi. Va trovata una sede anche alla splendida collezione di carrozze della famiglia Molonia e va, tra gli altri individuato un luogo dove far nascere il Museo dell’Emigrazione, di cui la nostra città non né può fare a meno per il rispetto e il tributo che si deve a tantissimi messinesi emigrati in ogni parte del mondo alla ricerca di un lavoro. Per ultimo, ma non per ultimo, va avviato l’iter per la realizzazione, a Forte Gonzaga, del Museo della Memoria, quello che ripercorre i giorni della tragedia e del lutto del terremoto del 1908, e della rinascita della nostra comunità. Per non dimenticare chi è perito e chi ci ha soccorso, dove versare le nostre lacrime, ma anche il nostro grazie, dove conservare anche le memorie dei nostri anziani. Si faccia tesoro di questa memoria – conclude Previti – per riscattare il futuro della nostra amata città”.
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