Acri (Cosenza). “L’emergenza si supera dando valore alle Amministrazioni del territorio e alle popolazioni locali uscendo subito dal commissariamento, perché il criterio secondo cui ci sono super persone che sono in grado di risolvere tutto è assolutamente sbagliato. Bisogna confrontarsi e lavorare su una progettualità che valorizzi al massimo quello che è il riuso e il recupero del rifiuto che va considerato, quindi, non più un rifiuto a sé stante, ma una materia prima. Abbiamo bisogno di un minimo di infrastrutture, isole ecologiche e impianti. Abbiamo bisogno di un piano energetico nazionale e regionale che includa le energie pulite come l’eolica e la solare ed escluda categoricamente il nucleare. Noi dell’Italia dei Valori diciamo no alle scelte di questo governo e auspichiamo che gli amministratori locali che fanno parte di questo schieramento politico si svestano dell’appartenenza partitica e scelgano il meglio per i cittadini e che rispondano solo a loro”. E’ quanto afferma Sergio Piffari, deputato dell’Italia dei Valori e membro della Commissione Ambiente alla Camera, nel corso di un convegno ad Acri su “Politiche energetiche ed emergenze ambientali”. La risposta di Piffari è rivolta al Sindaco di Acri Gino Trematerra, presente anche lui all’incontro e chiamato in causa perché in un Consiglio comunale aveva proposto per la cittadina l’installazione di un termovalorizzatore. Trematerra, nel corso del suo intervento, ha precisato che la sua fu solo una provocazione, dettata dal desiderio spirito di risolvere i problemi. “Non ci dobbiamo lamentare –dice Trematerra- sempre con il Governo e la Regione se non concedono fondi ai Comuni. Dobbiamo, ad un certo punto, creare reddito per conto nostro ed è per questo che dissi in Consiglio che potevamo anche pensare ad un termovalorizzatore in città. Oggi, sono qui per ascoltare tutti i contributi che verranno e sono pronto a valutarli”. Finito l’intervento, però, si è alzato ed è andato via. Paolo Brutti, responsabile nazionale del Dipartimento Ambiente Italia dei Valori, invece, ha spiegato tutti le controindicazioni legate alla scelta del termovalorizzatore, che risulta, a suo dire non conveniente e, tra tutti gli impianti, il più inefficiente. “Il problema dei rifiuti solidi urbani- dice Brutti-è stato risolto , si conosce da tempo il metodo ma, se non si attua e non vi è alcuna legge ad imporlo, i problemi che si creano sono sotto gli occhi di tutti. Avviamo dunque le sperimentazioni soprattutto a livello territoriale perché è possibile arrivare a rifiuti zero”. Cristina Minisci, capogruppo di Italia dei Valori in Consiglio Comunale, ha colto l’occasione per esprimere dice il rifiuto politico del partito a questa soluzione, un rifiuto che è legato alla vocazione culturale e di Italia dei Valori ed un rifiuto pronunciato anche in qualità di operatrice sanitaria che ne conosce gli effetti devastanti sulla salute. Il capogruppo del PD Sandro Principe ha espresso la sua personale posizione, affermando di non aver ancora preso posizione sul tema, precisando, tuttavia che la circostanza che a Brescia, città moderna e all’avanguardia, lo si sia costruito, deve far riflettere. Il suo intervento ha avuto un respiro regionale e si è focalizzato sull’assenza di un politica atta a risolvere il ciclo dei rifiuti, non solo con l’impiantistica del trattamento finale, ma anche su quello intermedio senza, peraltro, investiresulla raccolta differenziata. “La Calabria è ferma -dice Principe- sulla programmazione e sulla raccolta differenziata. Serve, quindi, una grande battaglia politica, perché abbiamo, da un lato, il Governo che promette quattro soldi che poi neanche dà ed una Giunta regionale che rischia di far perdere miliardi di interventi già finanziati dai fondi Por a causa dell’assenza de i soggetti attuatori , da trovare entro fine dicembre”. La Calabria è avvelenata e lo sa bene il giornalista Roberto Grandinetti, coautore del libro “La nave dei veleni” e che ha spiegato che cosa ci sia, a suo modo di vedere, dietro questa storia e come la Calabria sia stata e sia tuttora la pattumiera d’Italia. Anche Grandinetti auspica “una soluzione veloce perché –dice- il pericolo campano è alle porte e noi in Calabria siamo ormai al collasso”. Giuseppe Giordano, consigliere regionale dell’Italia dei Valori, presente in sala è stato invitato per un saluto nell’ambito del quale ha denunciato il metodo di approcciarsi al problema. “Si lavora sempre in una logica di emergenza che favorisce le lobbies- dice Giordano- e il problema in Calabria è ancora complesso perché si potrebbe risolvere se solo ci fosse una filiera funzionante da accompagnare ad un’etica della responsabilità utile per governare i processi”. Il segretario regionale dell’Italia dei Valori, Maurizio Feraudo, ha, invece, elencato tutte le iniziative istituzionali e politiche intraprese dal partito a favore dei cittadini e a tutela della loro salute. Ha parlato poi della Centrale del Mercure, di Saline, di Pianopoli, di Bucita, di Laino Borgo, di Gioia Tauro, di Bisignano, sottolinenado le interrogazioni presentate in Consiglio regionale e al Parlamento. Daniele Menniti, docente UniCal ed esperto in impianti energetici, infine, ha puntato il dito sul funzionamento degli impianti e sullo sfruttamento delle risorse naturali. “I depuratori – dice Menniti- sono buoni ma, se non funzionano, inquinano. Si pone per tutti il problema dell’energia, chi ha la fortuna come la Calabria, di avere delle fonti gratuite, vento, acqua e sole, dovrebbe cercare di sfruttarli a proprio vantaggio cercando persino di esportarla Ha moderato l’ incontro Angelo Cofone, segretario cittadino dell’Italia dei Valori. Al convegno erano presenti il segretario provinciale Emilio De Bartolo, ed i segretari dei circoli di Acri, Enzo Spinelli e Giacomo Fuscaldo.
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