Regione. L’assessore Tallini (Pdl) replica a Tripodi (Udc): “Sugli incarichi dirigenziali le sue affermazioni sono infondate”

Catanzaro. “Il consigliere Pasquale Tripodi, nel riferire e commentare la recente pronuncia della Corte Costituzionale in materia di conferimento di incarichi dirigenziali a soggetti estranei all’Amministrazione regionale, riporta una serie di notizie, in larga misura imprecise, infondate e fuorvianti”. Lo afferma in una nota l’assessore regionale al personale, Domenico Tallini. ”Quanto alle notizie imprecise, infondate e fuorvianti vale la pena di ricordare al consigliere Tripodi che la normativa regionale che disciplina il conferimento degli incarichi dirigenziali (art. 10, commi 4, 4 bis e 4 ter, della L.R. n. 31/2002 e s.m.i.) non solo definisce i requisiti e le modalità per il conferimento delle funzioni di dirigente generale e dirigente di settore a soggetti non appartenenti al ruolo della Giunta regionale, ma stabilisce anche precisi limiti percentuali e, quindi, non esiste proprio alcuna lacuna dell’ordinamento da colmare; che l’applicazione del comma 6 dell’art. 19 del d.lgs. n. 165 del 2001, come riformulato dall’art.40 del ‘decreto Brunetta’, e questa si che è una certezza, riguarda non solo i dirigenti della Giunta, ma anche quelli del Consiglio regionale e che comporta, tra l’altro, la preclusione al conferimento di incarichi dirigenziali al personale interno non avente qualifica di dirigente; appare quanto meno ‘superficiale’ ed isolata nel panorama nazionale la conclusione che la sentenza della Consulta non lascia alcun dubbio; che l’unica certezza e’ che la Suprema Corte ha dichiarato non fondata la questione di legittimità  sollevata da talune regioni; contrariamente a quanto affermato dal consigliere Tripodi, sono innumerevoli i dubbi sulle conseguenze giuridiche che non solo la nostra regione ma tutte le altre si pongono in questi giorni. Infine, in merito al suggerimento di ‘gestire per tempo e nel migliore dei modi, quello che si potrebbe paragonare ad un vero e proprio terremoto per l’attuale dirigenza apicale della Regione Calabria’, in quanto, prosegue il consigliere Tripodi ‘in questo modo…l’Amministrazione regionale si autotutelerebbe, scongiurando contenziosi che – data la pronuncia della Consulta – la vedrebbero con ogni probabilità soccombente’, è utile informare, anche il consigliere Tripodi che la sentenza della Corte Costituzionale, è stata pubblicata il 17 novembre; su esplicito invito del Governatore, il Dirigente Generale del Dipartimento Organizzazione e Personale, già in data 19 novembre, ha richiesto alla Conferenza Stato-Regioni l’istituzione di un tavolo tecnico al fine di poter esaminare, insieme con tutte le regioni, i riflessi della sentenza sulla legislazione regionale; la Giunta regionale, nella seduta del 23 novembre, dopo meno di una settimana dalla pubblicazione della sentenza della Consulta (avvenuta appunto il 17 novembre), con la massima tempestivita’ ed elevato senso di responsabilità, ha richiesto ‘al competente Comitato di consulenza giuridica della Giunta regionale un parere volto a chiarire quale sia l’impatto che la decisone della Corte Costituzionale è destinata a produrre sui provvedimenti di conferimento di funzioni dirigenziali a tempo determinato a soggetti esterni adottati nei limiti di cui all’art. 4 della L.R. 31/2002 e quali siano le eventuali modifiche che la Giunta deve apportare al proprio ordinamento. Il consigliere Tripodi manifesta preoccupazione per il contenzioso che vedrebbe soccombere la Regione, ma ignora il contenzioso che potrebbe derivare da tutti quei dirigenti che, avendo sottoscritto un contratto di diritto privato, potrebbero ricorrere al giudice per tutelare i propri diritti eventualmente lesi. Vogliamo sincerare il consigliere Tripodi che la Giunta regionale non è rimasta indifferente e tanto meno inerte di fronte alla pronuncia della Corte, ma che, comunque, la questione, sicuramente più complicata di quanto vorrebbe far apparire Tripodi, non riguardando solo la regione Calabria, ma tutte le regioni, deve essere risolta sul piano nazionale coinvolgendo la conferenza Stato-Regioni”.

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