Brancaleone. Statuto Comunale non contempla la figura del Presidente del Consiglio, anomalia che va corretta

Brancaleone. L’attuale Statuto Comunale di Brancaleone, adottato nell’anno 2004, non contempla la figura del Presidente del Consiglio. E’ un’anomalia che senz’altro andrebbe corretta. In atto le sedute del Consiglio Comunale sono presiedute dal Sindaco il quale potrebbe essere “liberato” da tali incombenze visti i numerosi adempimenti cui è costretto per svolgere il suo mandato elettorale. Eppure, altri comuni delle stesse dimensioni della cittadina jonica reggina, nei loro statuti, hanno previsto la figura del Presidente stesso. Sarebbe opportuno, quindi, che l’Amministrazione guidata dal Sindaco Francesco Moio esaminasse la possibilità dell’istituzione di tale figura perché cosi facendo si creerebbe all’interno del Consiglio una figura “super partes” con specifici poteri di direzione e di coordinamento nei confronti degli altri consiglieri anche, se, per la verità, fino ad oggi, il Sindaco Francesco Moio, nella sua qualità di Sindaco-Presidente, ha svolto il suo ruolo in maniera neutrale ed imparziale. Come è noto, il Presidente del Consiglio Comunale, durante la sua funzione, riveste un ruolo di garanzia nello svolgimento delle attività del Consiglio. Convoca il Consiglio Comunale, in sintonia col Sindaco, decide gli interventi dei consiglieri, ammette le interpellanze, le interrogazioni e le mozioni dei singoli consiglieri comunali, dirige la seduta ed è responsabile dell’ordine pubblico all’interno della sala consiliare. La funzione del Presidente del Consiglio Comunale è indirizzata al corretto funzionamento dell’istituzione ed è, quindi, del tutto neutrale. Tuttavia, nel caso di cattivo esercizio della funzione il Presidente del Consiglio Comunale può essere revocato. Più in particolare la revoca della sua nomina può dipendere soltanto dalla accertata violazione delle regole di imparzialità, correttezza e di rappresentanza istituzionale che presiedono l’esercizio del suo ufficio. Infine, il Presidente, è anche titolare di un potere di polizia notevole all’interno della sala consiliare in quanto può far sgomberare la sala avvalendosi delle forze dell’ordine che siano presenti nel Consiglio Comunale. E’ auspicabile, quindi, che le forze politiche di maggioranza e quelle di minoranza valutino tale possibilità istituendo all’interno del Consiglio una figura istituzionale di rilievo, espressione di garanzia e imparzialità durante i lavori consiliari.

Agostino Belcastro

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