Reggio Calabria. Assolto perché il fatto non sussiste. Con questa formula il Gup del Tribunale di Reggio Calabria, Domenico Santoro, ha assolto Pasquale Sarica, 58 anni, l’imprenditore di San Lorenzo accusato, assieme a Nicola Saverio D’Elia, 71 anni originario di Sinopoli, e all’ingegnere Fabio Pullano, di estorsione e millantato credito ai danni di un imprenditore turistico della zona jonica.
D’Elia, difeso dall’avvocato, Giancarlo Murolo, e Pullano, assistito dal legale Teresa Puntillo, invece, sono stati condannati rispettivamente a cinque e due anni di reclusione. D’Elia è stato ritenuto responsabile dei reati di estorsione e millantato credito, Pullano di millantato credito. Pasquale Sarica, difeso dall’avvocato Massimiliano Leanza, era stato arrestato il 23 maggio scorso dagli agenti della sezione reati contro il patrimonio della Squadra Mobile di Reggio Calabria, diretta dal vice questore aggiunto Franco Oliveri, che hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip presso il Tribunale reggino, Andrea Esposito. Il provvedimento restrittivo era stato emesso su richiesta del sostituto procuratore presso il Tribunale di Reggio Calabria, Francesco Tedesco. Nicola Saverio D’Elia, con precedenti per 416 bis, delitti contro il patrimonio e reati in materia di armi, era stato arrestato il 19 maggio scorso sempre dagli agenti della 5ª sezione della Squadra Mobile. Tutto ha avuto inizio nel mese d’aprile, quando ha avuto luogo una richiesta di denaro fatta all’operatore turistico da parte di alcuni individui. Secondo l’accusa Pasquale Sarica si era fatto promotore della richiesta estorsiva. I tre imputati avrebbero cercato di estorcergli circa venti mila euro ipotizzando un intervento di Fabio Pullano, presso la Procura della Repubblica di Reggio Calabria, finalizzata ad evitare un imminente provvedimento di sequestro da parte del Tribunale di Prevenzione. Per tale motivo l’imprenditore si era recato il 17 maggio in Questura raccontando il fatto agli investigatori.
Il 19 maggio, sempre secondo le risultanze investigative, l’imprenditore, cedendo alle pressione dei due soggetti, nell’ultimo incontro avuto con gli stessi, aveva fissato loro un appuntamento per la mattina di quel giorno, nei pressi della Camera di Commercio reggina, dove avrebbe dovuto consegnare la somma di tremila euro. In quella circostanza i poliziotti avevano arrestato D’Elia.
Angela Panzera