Onorata Sanità: le altre richieste dei pm

Reggio Calabria. Nel corso dell’udienza odierna del processo “Onorata Sanità”, la pubblica accusa, rappresentata dai pm Marco Colamonaci e Mario Andrigo, ha chiesto la condanna a 16 anni di carcere per Domenico Crea, 11 anni per il figlio Antonio, 2 anni per  Angela Familiari,  moglie di Domenico Crea, ed 1 anno e 4 mesi per la figlia Annunziata. Per gli altri imputati, i pm hanno richiesto, invece, 7 anni di reclusione per Antonio Iacopino, capostruttura della segreteria politica di Crea, già direttore sanitario della clinica Villa Anya, la stessa richiesta è stata formulata per Paolo Attinà, operaio forestale, già noto alle forze dell’ordine. Una pena a 6 mesi di reclusione, infine, è stata inoltrata per  Giuseppe Scordo. Per quanto riguarda la posizione di Mario Annibale Neri, i pm hanno chiesto l’assoluzione con formula piena. Domenico Crea ed il figlio Antonio sono accusati di concorso esterno in associazione mafiosa, truffa, falso, abuso d’ufficio e altro. La pubblica accusa, davanti alla seconda sezione penale del Tribunale, ha chiesto inoltre la confisca dei beni sequestrati alla famiglia Crea dai Carabinieri del comando provinciale reggino il 3 novembre del 2009. Si tratta di immobili, conti correnti, quote societarie, tra le quali quella della clinica privata “Villa Anya” e terreni per un valore di 5 milioni di euro. Le indagini che hanno portato al sequestro anticipato di beni per cinque milioni di euro a Domenico Crea ed ai suoi familiari traggono origine dall’omicidio di Francesco Fortugno, il vicepresidente del Consiglio regionale ucciso a Locri il 16 ottobre 2005. Gli elementi raccolti hanno portato gli inquirenti all’inchiesta “Onorata sanità” su presunti intrecci tra politica e ‘ndrangheta nella gestione del settore della sanità nel reggino. Un’attività investigativa che portò all’arresto di Domenico Crea  nel gennaio 2008, sulla scorta del sospetto che fosse operativa un’associazione mafiosa finalizzata al controllo elettorale, anche in occasione delle regionali del 2005 ed alla gestione amministrativa del comparto della sanità pubblica e privata. Le indagini, secondo l’accusa, hanno documentato le attività di alcuni dei principali “locali” di ‘ndrangheta della zona jonica di Reggio Calabria, compreso quello gestito dalla cosca Morabito-Zavettieri, impegnati per sostenere la candidatura di Crea. Nel processo “Onorata Sanità” l’elenco della parti civili costituitesi comprende la Regione Calabria e l’Asp di Reggio Calabria.

Angela Panzera

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