Vibo Valentia. Al fine di fare il punto della situazione ed operare un’attenta analisi, la Consulta Sanità del Pdl si è riunita per discutere sulla gestione relativa agli ultimi mesi. In un momento particolarmente delicato per il settore della Sanità, in cui le criticità esistenti si sarebbero dovute necessariamente rimuovere per consentire una migliore offerta dei servizi, appare quanto mai indispensabile la concretizzazione di segnali di cambiamento quali indicatori di una inversione di tendenza. Purtroppo abbiamo assistito finora ad un’attività gestionale che anziché attuare una rivoluzione in positivo si è allineata a quelle che sono state le scelte del passato e che hanno condotto la Sanità nello stato di disagio in cui oggi versa, contraddistinta dai caratteri dell’inefficienza e dell’inadeguatezza, nonché dell’autoreferenzialità. A dispetto dello spirito di cambiamento che ha animato e anima il progetto del nuovo governo regionale, guidato dal Presidente Giuseppe Scopelliti, nei confronti del quale manteniamo inalterati il senso di fiducia e la stima, abbiamo dovuto registrare una assoluta mancanza di discontinuità da parte del Commissario Alessandra Sarlo e ci siamo dovuti confrontare con una metodologia gestionale dell’Asp il cui prodotto finale non lascia intravedere reali indizi di una positiva trasformazione. Non si può non notare una certa discordanza fra quanto indicato dai vertici regionali e quanto viene invece attuato a livello di gestione provinciale, che ripropone un sistema non nuovo e dunque assai simile a quello che ha determinato il generale fallimento della precedente amministrazione regionale di Agazio Loiero. Con l’elaborazione del Piano di riorganizzazione aziendale, che in pratica conduce a modifiche sostanziali dell’Atto aziendale, si è addirittura giunti ad una evidente violazione dei parametri di legittimità che, al contrario, dovrebbero connotare l’agire di chi è stato designato per predisporre un nuovo modello di Sanità. La nostra idea è quella di contribuire a ribaltare l’immagine della Sanità calabrese, costantemente in affanno, condannata da scelte non condivisibili e non condivise che generano insoddisfazione nell’utenza e sfiducia negli operatori sanitari. Alla luce di quanto esposto sarebbe auspicabile che, prendendo atto della inappropriatezza ed inadeguatezza dei provvedimenti adottati il commissario dell’Asp rimodulasse il Piano riorganizzativo aziendale tenendo conto soprattutto della necessaria discontinuità e delle capacità professionali di cui l’azienda dispone. Così facendo il commissario potrà riprendere il percorso virtuoso indicato e fortemente voluto dal presidente Scopelliti per un nuovo modello di Sanità tanto atteso dai cittadini.
Consulta medici Pdl