Melicuccà. Il segretario generale della Fp-Cgil, Antonino Maria Calogero interviene sulla costruzione dell’Ospedale della Piana

Melicuccà (Reggio Calabria). Il segretario generale della Fp-Cgil, il melicucchese Antonino Maria Calogero, interviene in merito alla paventata ipotesi che, per la costruzione dell’Ospedale della Piana, si potrebbe fare ricorso alla società “Infrastrutture Lombarde” con il relativo aggravio di costi. «In questi giorni l’ipotesi di costruzione dell’Ospedale della Piana – dichiara Calogero – è stata supportata da molte dichiarazioni e dal sopralluogo di “Infrastrutture Lombarde”, che sono servite ad accendere le aspettative di molti. Anche noi, che da anni auspichiamo la cantierizzazione dell’opera, vogliamo essere ottimisti sull’ipotesi che finalmente qualcosa si possa muovere sul futuro della sanità nella Piana. Non capiamo però, il metodo e l’iter che si intende attuare per i lavori di costruzione del nosocomio. Da ciò che appare non si capisce, fino in fondo, il ruolo della società Infrastrutture Lombarde che, da notizie, risulta essere una società di capitali interamente partecipata da Regione Lombardia che fornisce supporto tecnico, non a titolo gratuito, per la realizzazione di opere infrastrutturali. Ci pare questa una sorta di spoliazione delle capacità e delle competenze tecniche già in essere nelle istituzioni e nella stessa Regione Calabria. Ci chiediamo, inoltre, se non sarebbe stato più facile affidare il compito alla struttura tecnica regionale e l’iter di appalto alla Stazione Unica che è la massima garanzia di trasparenza e legalità». A nostro avviso, prosegue il segretario della Fp-Cgil, «le scelte importanti, come quelle della costruzione di infrastrutture sanitarie che guardino al futuro della salute di tutti, non si possono affrontare mutuando semplicemente modelli di altre regioni. Soprattutto quando regioni come la Lombardia hanno sbandierato la loro efficienza per effetto di scelte che hanno reso il pubblico subalterno al privato, hanno effettuato tagli ai danni dei cittadini facendo ricadere i costi sempre più sui deboli». Purtroppo, rimarca Calogero «Ancora una volta il Presidente Scopelliti delega, invece di venire sul territorio a condividere con i Sindaci, una scelta così importante e decisiva per la Piana. Nonostante tutto, vogliamo essere ottimisti e rinnoviamo l’invito al governatore per un confronto vero, non solo formale, con i sindaci e le parti sociali del territorio. Tuttavia, prosegue la nota del sindacalista, sotto il profilo della funzionalità e della qualità che riuscirà ad esprimere il nosocomio, ci rimangono molte perplessità. Non è un caso che il numero dei posti letto previsti, trecento, sono di gran lunga inferiori a quelli necessari al territorio e abbondantemente al di sotto dei parametri contenuti nel patto nazionale della salute 2010-12 .E non è un caso che non si ha ancora un’ idea chiara sulla mappa dei servizi sanitari che la regione intende offrire ai cittadini della Piana». In chiusura, Calogero fa emergere la preoccupazione per le chiusure annunciate ed il rischio che il ritardo delle soluzioni non verrà colmato da scelte che, ad oggi, non sembrano né funzionali né sufficienti ai bisogni di salute dei cittadini della Piana. L’unica certezza, secondo la Cgil è che ogni giorno, pure per un banale intervento chirurgico, il cittadino della Piana è costretto a rivolgersi fuori dal suo territorio.

Antonio Ligato

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