Sinopoli. Don Pino Sabato sollecita un intervento per ripristinare la viabilità

Sinopoli (Reggio Calabria). A distanza di un mese dal maltempo che colpì, tra gli altri abitati, anche il territorio di Giffone, il parroco di quel centro, Giuseppe Sabato, giovane sacerdote di Sinopoli, lancia un grido d’allarme sotto forma di lettera aperta alle istituzioni. Don Pino, essendo presidente del consiglio pastorale, scrive al presidente della provincia, al sindaco, al governatore Scopelliti, al Prefetto, al comandante dei carabinieri di Giffone e al vescovo Luciano Bux. «Premesso che la discussione di argomenti di carattere politico-amministrativo – rimarca il sacerdote – non rientra nelle regole canoniche del consiglio pastorale. Tuttavia, la straordinaria situazione di gravissima carenza viaria che la comunità è costretta a vivere da più di un mese e le continue e giuste lamentele dei cittadini, hanno reso necessario trattare l’argomento. Come a tutti è noto, lo scorso mese di Ottobre alcune zone della Calabria hanno vissuto momenti drammatici a causa delle incessanti piogge che hanno causato allagamenti e smottamenti in molti centri montani e pianeggianti della regione. Anche Giffone è stato colpito, più di altri, da questi eventi calamitosi. La furia dell’acqua caduta incessantemente per circa due giorni ha causato diversi e paurosi smottamenti, che hanno messo in pericolo alcuni quartieri del centro abitato minando l’incolumità della popolazione». Ricordiamo che, nell’immediatezza dell’evento, intervennero carabinieri e Prociv, constatando che tutte le strade di collegamento al paese erano invase dal fango e non percorribili. Pertanto, Giffone era raggiungibile solo a piedi. Nonostante tutto, i cittadini si diedero da fare per liberare le strade dal fango e dai detriti. Nulla però hanno potuto fare di fronte alla voragine che si è aperta per circa 50 metri sull’unica via d’accesso al centro abitato.«La strada era crollata – prosegue don Pino nella sua missiva – la comunità isolata. Si può raggiungere la SP Maropati – Giffone percorrendo e affrontando seri pericoli, attraverso una stretta e dissestata strada interpoderale. Viceversa, si potrebbe percorrere la strada di montagna Giffone-Limina che si congiunge con la superstrada Jonico-Tirrenica, ma in questo caso ci sarebbero ulteriori difficoltà di transito a causa della nebbia, della neve e del ghiaccio». E allora, che fare? Se lo chiede il buon sacerdote insieme ai suoi parrocchiani. «Le nostre preghiere sono rivolte alle Istituzioni, affinché provvedano con urgenza a risanare questa situazione di disagio continuo. Perché non bastano gli interventi della Provincia limitati all’installazione dei cartelli di divieto di transito a rassicurare la popolazione. Infatti, i residenti non sono nelle condizioni di assolvere alle normali necessità quotidiane: è molto difficoltoso recarsi sul posto di lavoro; i pendolari rischiano di subire continui incidenti; non sempre i circa 100 giovani che frequentano le scuole superiori sono messi nelle condizioni di assistere alle lezioni, così come è molto difficoltoso per le tantissime persone anziane recarsi nei laboratori di analisi, negli ambulatori medici e presso il più vicino ospedale». Questo il quadro che rappresenta il triste degrado e l’isolamento in cui versa l’abitato di Giffone, in attesa che qualcuno intervenga per restituire dignità e decoro alla comunità.

Antonio Ligato

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