Locri (Reggio Calabria). Il gup del Tribunale di Locri, Caterina Capitò, ha deciso il rinvio a giudizio di cinque persone accusate, a vario titolo, di abuso, falso e truffa ai danni dell’Azienda Sanitaria di Locri. Tra loro figura anche Maria Grazia Laganà, parlamentare del Partito Democratico, che nel 2005, anno cui risale la vicenda, ricopriva l’incarico di vicedirettore sanitario presso l’ospedale di Locri. Assieme a lei siederanno sul banco degli imputati l’ex direttore amministrativo dell’Asl di Locri, Maurizio Marchesi, un medico dell’ospedale di Locri, Alvina Michelotta, un funzionario dell’ufficio amministrativo dell’Asl di Locri, Nunzio Papa e Pasquale Rappoccio, rappresentante della Medinex, azienda che fornisce materiale medico. Si tratta dell’epilogo delle indagini, condotte dalla Guardia di Finanza già dal 2006 in seguito a quanto emerse nella relazione predisposta dal Prefetto Basilone, designato quale Commissario dell’Azienda sanitaria locale di Locri dopo l’assassinio di Franco Fortugno, vicepresidente del Consiglio regionale Calabria e marito dell’onorevole Laganà. Oggetto dell’inchiesta un presunto tentativo di truffa operato in relazione ad una fornitura di materiale medico al Pronto Soccorso dell’ospedale di Locri. Subito dopo aver appreso del rinvio a giudizio l’onorevole Laganà ha commentato affermando di essere “sorpresa e amareggiata per questo mio rinvio a giudizio, per una vicenda cui sono completamente estranea, come risulta documentalmente. Tale sorpresa e amarezza sono ancora maggiori in quanto sono la moglie di Francesco Fortugno le cui denunce e interrogazioni consiliari sulla sanità locrese sono rimaste inascoltate. Sono certa che in sede dibattimentale sarà riconosciuta la mia completa estraneità”. La prima udienza del processo è in programma il 12 gennaio.
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