Palermo. Presentato il calendario storico dei Carabinieri

Palermo. Nella mattinata odierna, presso la sede del Comando Provinciale di Palermo, Caserma “G. Carini”, si è svolta la cerimonia di presentazione del Calendario Storico e dell’Agenda Storica 2011 dell’Arma dei Carabinieri, dal tema “150° Anniversario – Unità d’Italia 1861-2011”.
Il filo conduttore che lega i mesi dell’anno, illustrati dalle tavole del Maestro Luciano Jacus, è costituito dal tema “I primi 50 anni di storia dell’Arma dei Carabinieri”.
Dalla nascita in Piemonte, il 13 luglio 1814, sino all’istituzione delle “Legioni” il 24 gennaio 1861, l’Arma dei Carabinieri ha accompagnato le vicende storiche del Risorgimento e le fasi dell’Unità d’Italia, estendendo progressivamente il proprio servizio alle varie regioni che via via andavano costituendo il Regno d’Italia, favorendo la coesione e il dialogo con le popolazioni in modo da “assicurare al giovane Stato la tranquillità interna necessaria all’attuazione degli impegni assunti nei confronti delle popolazioni italiane”.
La copertina raffigura la presentazione del “Carabiniere Reale” al Re Vittorio Emanuele I, nell’agosto del 1814, nella sala del trono della Reggia di Torino alla presenza, tra gli altri, del primo Comandante del “Corpo dei Carabinieri Reali”, Giuseppe Thaon di Revel.
Nella prefazione, il Comandante Generale dell’Arma Leonardo Gallitelli presenta il tema centrale che ispira l’opera sottolineando come “ogni singolo particolare del Carabiniere è patrimonio di valori e di idealità che, da sempre, orienta e sostiene la silenziosa azione di ogni Carabiniere alla ricerca della più ambita delle gratificazioni: la fiducia e il consenso della gente”. E prosegue rappresentando l’Arma “forte delle sue radici antiche e costantemente protesa al futuro, ben consapevole che la sua identità, la sua cifra istituzionale è nell’impareggiabile patrimonio dei propri uomini e delle proprie donne, con i loro ideali e le loro salde motivazioni professionali”.
La tavola che apre il Calendario, in seconda di copertina, è dedicata alla fine dell’epoca napoleonica, con l’esercito francese in ritirata e Vittorio Emanuele I che torna in Piemonte.
I dodici mesi del 2011 accompagnano il lettore attraverso i momenti più significativi dei primi anni di vita del Corpo dei Carabinieri Reali, da gennaio a dicembre, dall’emanazione delle “Regie Patenti del 13 luglio 1814”, un paio di mesi dopo il trionfale ingresso del Re a Torino, sino all’Unità d’Italia.
In meno di un anno dalla fondazione i Carabinieri hanno il primo caduto nell’adempimento del dovere, il Car. Giovanni Boccaccio della Stazione di Limone (CN) ucciso il 24 aprile 1815 durante un conflitto a fuoco con alcuni “evasi”, nonché il battesimo del fuoco, allorquando il 6 luglio 1815, durante la guerra di Grenoble, si posero alla testa di una travolgente carica della Cavalleria piemontese.
Svariate sono le gesta raffigurate nelle tavole del calendario che hanno contribuito a fare la Storia dell’Istituzione. Il mese di aprile narra l’estremo sacrificio del Car. Giovanni Battista Scapaccino, prima Medaglia d’oro al Valor Militare dell’Arma, vilmente ucciso il 3 febbraio 1834 per essersi rifiutato di rinnegare il giuramento di fedeltà, mentre il mese di luglio è dedicato all’impegno contro la recrudescenza del banditismo in Sardegna nella metà del secolo XIX da parte dei Capitani Gerolamo Berlinguer e Agostino Castelli, nonché del Maresciallo Efisio Scaniglia, anch’essi insigniti con onorificenze.
Si susseguono poi immagini relative all’impegno dei Carabinieri a mantenere l’ordine pubblico nel territorio, a riorganizzare le Gendarmerie locali prima della definitiva annessione al Regno di Sardegna e ad assistere i cittadini, spesso colpiti da pestilenze, calamità naturali o in difficoltà, come riportato nei mesi di marzo, maggio, giugno, settembre, novembre e dicembre.
Ma, in analogia ai contenuti dell’odierna cerimonia di presentazione, il Calendario Storico 2011 vuole richiamare a tutti i Carabinieri di oggi le tradizioni e i valori che devono ispirare la loro azione quotidiana, come testimonia l’“elenco dei valorosi del Corpo dei Carabinieri Reali di terraferma” che “per generose azioni od importanti servizi vennero dal 1833 a tutto il 1856 decorati della Medaglia al Valor Militare”, in quarta di copertina.
1814 – 2014, l’Arma si accinge a celebrare il suo secondo Centenario di vita al servizio della Nazione. Il Calendario Storico, a partire da questa edizione, ne rievocherà il cammino attraverso quattro tappe fondamentali della sua storia, da sempre intrecciata con la storia d’Italia: dalla Restaurazione all’Unità; dai primi passi del Regno alla Prima Guerra Mondiale; dai fermenti sociali al Secondo Conflitto Mondiale; dalla nascita della Repubblica all’integrazione europea.
In copertina, presentazione del “Carabiniere Reale” al Re Vittorio Emanuele I nella sala del trono della Reggia di Torino. Sono presenti il conte Giuseppe Thaon di Revel., Presidente Capo del Buon Governo e, come tale, Comandante del Corpo dei Carabinieri Reali, il Luogotenenete Generale Giorgio De Geneys, il conte Colonnello Luigi Provana di Bussolino, primo Comandante Operativo della nuova Istituzione dal 9 agosto 1814, e il marchese Filippo Asinari di S. Marzano, Governatore Civile e Presidente del Consiglio di Reggenza del Regno Sardo dal 25 aprile 1814. La cerimonia si svolse nell’agosto 1814, dopo la promulgazione delle “Determinazioni” con le quali venne definito il primitivo ordinamento del Corpo e prescritta l’uniforme dei suoi uomini. In questa pagina, viene raffiguratala fine dell’epoca napoleonica;a destra, il ritorno di Vittorio Emanuele I in Piemonte
L’Arma dei Carabinieri compirà nel 2014 il suo secondo secolo di vita: un appuntamento che diviene straordinario momento di lettura della nostra storia, delle pagine di fedele dedizione scritte dai Carabinieri di ogni tempo, pagine che sono il riferimento costante per le generazioni del presente e che continueranno a guidare la nostra Istituzione negli anni futuri. È con questo spirito che il Calendario Storico 2011 inaugura la prima di una serie di quattro edizioni che, attraverso un’ ideale via della memoria, ci condurrà dalle origini dell’Istituzione ai giorni nostri. Filo conduttore sarà il percorso etico e storico attraverso cui l’Arma, accompagnando la nascita e la vita della Nazione e delle 8.100 municipalità che la animano, è divenuta punto di riferimento per le popolazioni e per le Istituzioni, dando vita ad un legame profondo che ha fatto dell’uniforme del Carabiniere l’uniforme “amica” da tutti riconosciuta, alla quale poter chiedere non solo sicurezza, ma anche un semplice aiuto, un consiglio, un conforto. Un’uniforme che, come raffigurato nella copertina di questo Calendario, lo stesso Vittorio Emanuele I di Savoia volle personalmente approvare, all’indomani dell’emanazione delle Regie Patenti istitutive del Corpo: gli alamari, la fiamma, la bandoliera bianca con la giberna, il cappello a due punte, popolarmente chiamato “lucerna”, diverranno, per tutti, simboli di protezione e sicurezza .Sono i simboli dello straordinario patrimonio di valori e di idealità che, da sempre, orienta e sostiene l’azione di ogni Carabiniere: dei Carabinieri di Pastrengo, del Podgora e di Nassiryah, del Vice Brigadiere Salvo d’Acquisto e del Generale C.A. Carlo Alberto Dalla Chiesa, di tutti quei Carabinieri che quotidianamente, in ogni contrada d’Italia e dovunque si operi per tutelare la legalità e per garantire le autentiche libertà dell’uomo, prestano silenziosamente il loro servizio meritando la fiducia e il consenso della gente. E’ sulla base di questi fondamentali presupposti che l’Arma può presentarsi, alle soglie dei suoi duecento anni di storia,quale Istituzione matura, efficiente e moderna. Forte delle sue radici antiche,essa è ben consapevole che la sua identità, riconosciuta e apprezzata anche fuori dai confini nazionali, è segnata univocamente dall’impareggiabile patrimonio di valori e di professionalità dei propri uomini e delle proprie donne. La loro salda motivazione e la loro abnegazione sono, ad un tempo, certezza del presente e garanzia negli anni a venire dell’assolvimento di tutti i compiti che la Nazione ci affida. Un impegno,questo, che tutti i Carabinieri d’Italia, orgogliosi del privilegiato credito di riconoscenza e di affetto di cui sono depositari da 197 anni, rinnovano, in queste pagine e mio tramite, per il bene della nostra amata Patria.

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