Emergenza abitativa: Assocasa Cosenza incalza Aterp

Cosenza. L’ASSOCASA ha tenuto nei giorni scorsi un’affollata assemblea presso la sede provinciale dell’Ugl di Cosenza, presieduta dal segretario provinciale, Bruno Converso e con la partecipazione di Mariafrancesca Borselli e Cataldo Bevacqua. Oggetto della discussione “Il Diritto alla Casa”. Con la Legge regionale n. 21 dell’11 agosto 2010, anche in Calabria è arrivato il Piano Casa. Per l’ASSOCASA il governo nazionale e purtroppo anche quello regionale, non sono riusciti ancora a comprendere e soddisfare i bisogni e le priorità di una società, già ampiamente provata, qual è quella calabrese, e a centrare l’obiettivo che con l’intervento legislativo si sarebbe potuto e  dovuto raggiungere: risolvere l’emergenza abitativa. “Infatti, – spiega Bruno Converso – più che risolvere il disagio abitativo di quei cittadini che non hanno la possibilità di acquistare o affittare casa, è in realtà un intervento che mira a rilanciare le costruzioni a vantaggio esclusivo del mercato immobiliare e dunque di quei soggetti che non vivono e non conoscono il disagio. Una legge che non parla di edilizia popolare – prosegue il segretario di Assocasa – se non nella raccomandazione alle Aterp di impiantare pannelli solari nelle nuove costruzioni ma che appare invece l’ennesimo condono per gli abusivismi esistenti e la possibilità di ampliare le volumetrie degli immobili privati, residenziali e commerciali. Eppure per consentire ai cittadini che vivono situazioni di grave disagio di riappropriarsi e godere a pieno di un diritto che continua ad essere negato, il diritto alla casa, basterebbe avviare una politica seria di recupero e riqualificazione di tutti quegli immobili, appartamenti e interi edifici, presenti nel nostro territorio e di proprietà dell’Aterp, del Comune o dello Stato che giacciono da anni in stato di abbandono a vantaggio di chi riesce illegalmente ad occuparli o che invece vengono destinati ad essere dismessi per fare cassa. L’assenza di un reale supporto politico e legislativo per quei soggetti che attendono da anni di vedersi assegnare una casa,  per una vita libera e dignitosa,  pesa ancor di più dinanzi al dilagare del mercato nero degli alloggi popolari ed alle sanatorie che legalizzano veri e propri illeciti: la vendita del bene-casa da parte dell’inquilino che non ne è proprietario. Problema che governo ed autorità locali sembrano non vedere o comunque non voler risolvere. Nel mese di agosto sono uscite le graduatorie Aterp per l’assegnazione degli alloggi popolari: migliaia di persone inserite nelle liste. Ma l’Aterp ha dichiarato di non avere un patrimonio tale da risolvere il problema, quindi non potrà procedere ad alcuna assegnazione. C’è da chiedersi se l’Aterp  abbia effettiva e reale conoscenza del proprio patrimonio immobiliare, se sappia quali e quanti sono gli alloggi che se pur assegnati sono comunque vuoti e non goduti da nessuno o quelli che pur risultando “vuoti”, sono in realtà occupati abusivamente, questa, dunque continua ad essere la nostra battaglia affinché gli enti preposti rendano pubblico i nominativi delle persone che ufficialmente abitano negli alloggi popolari, con ciò riusciremo a dare un concreto contributo alla legalità?, E’ forse chiedere troppo? Preliminare appare dunque un serio censimento. Che dire poi di chi un alloggio popolare ce l’ha, ma è costretto a convivere con una rete fognaria deficitaria, con un impianto idrico ed elettrico non a norma, con l’amianto sui tetti, senza ascensori e con una manutenzione praticamente inesistente?”. Il quadro dell’edilizia popolare appare per Converso “a dir poco grave ed allarmante. Auspichiamo che con l’avvicinarsi delle prossime elezioni, le promesse di far fronte a tutti questi disagi che sentiremo riecheggiare nel corso della campagna elettorale, non rimangano vane e che la nuova classe dirigente, in particolare coloro che saranno chiamati ad amministrare il patrimonio dell’edilizia popolare, sappia ascoltare le voci di chi, soggetto economicamente e socialmente più debole, dovrebbe beneficiare di attenzioni e tutela”.

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