Onorata Sanità: Mimmo Crea condannato a 11 anni e 3 mesi di carcere

Reggio Calabria. I giudici della Corte d’Assise del Tribunale di Reggio Calabria, presidente Iside Russo, hanno condannato alla pena di undici anni e tre mesi di carcere l’ex consigliere regionale Mimmo Crea, nell’ambito del processo “Onorata Sanità”.  Accusato di concorso esterno di associazione mafiosa, oltre che per svariati atti illeciti commessi in qualità di proprietario della casa di cura “Villa Anja”, l’esponente politico nel corso della passata legislatura era entrato a Palazzo Camapnella, quale primo dei non eletti  della “Margherita”, in sostituzione di Franco Fortugno, il vicepresidente del Consiglio regionale ucciso a Locri il 16 ottobre del 2005. La pubblica accusa, rappresentata da Mario Andrigo e Marco Colamonaci, aveva richiesto una condanna a 16 anni di carcere. Al figlio di Crea,  Antonio,  è stata inflitta una pena di 3 anni e 3 mesi di carcere, a fronte di una richiesta, formulata dal pubblico ministero Andrigo, di una condanna a undici anni di reclusione. La moglie dell’esponente politico, Anna Familiari, invece, è stata punita con una pena a nove mesi di carcere, al pari di Antonio Iacopino. I giudici hanno assolto quattro imputati: Annunziata Crea, figlia del notabile politico condannato oggi, Paolo Attinà, Mario Neri e Giuseppe Scordo. Contestualmente, è stata ordinata la confisca dei beni riconducibili a Crea e che erano stati in passato oggetto di un provvedimento di sequestro. La Regione Calabria e l’Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria, costituitisi parte civile, avranno diritto, peraltro, al risarcimento dei danni che Crea è stato condannato a pagare.

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