Gilberto Manfredi si è appena laureato in Urbanistica (Pianificazione territoriale, urbanistica ed ambientale”) con una tesi sull’Area Metropolitana di Reggio Calabria dal titolo “Pianificare in contesti metropolitani”, Relatore il Prof. Costa Enrico, Correlatori Sante Foresta e Beniamino Cordova. L’importanza del lavoro di Tesi di Gilberto Manfredi, che il 16 dicembre si è laureato con il massimo dei voti e la lode, e la necessità di divulgarlo, ci spinge ad anticipare che gli elaborati grafici saranno sicuramente esposti nei prossimi mesi nei centri più importanti dei poli dell’Area Metropolitana di Reggio Calabria individuati dal brillante laureato. Nel frattempo sottoponiamo ai lettori della nostra Rubrica alcune riflessioni dell’Autore.
(E.C.)
Pianificare in contesti metropolitani
di Gilberto Manfredi
Dopo la brillante tesi di laurea in Urbanistica del luglio 2009 sulla portualità metropolitana (“Il Porto di Reggio Calabria. Cuore e Porta della Città Metropolitana”, dei colleghi Jusy Calabrò e Pasquale Pizzimenti, Relatore il Prof. Enrico Costa e Correlatori il Prof. Felice Arena e l’Arch. Luciano Zingali), e per continuare nell’impegno assunto dal Corso di laurea in Urbanistica di concentrare sulle tematiche metropolitane didattica e tesi di laurea, occorreva concentrarsi sulla Città metropolitana come Area vasta. Quando l’amico dott. Beniamino Cordova, da tempo impegnato, anche con la sua Tesi di Dottorato di ricerca mi propose di laurearmi affrontando per la prima volta dalla sua istituzione ed in modo organico tutto il territorio dell’Area Metropolitana di Reggio Calabria ne rimasi prima sconcertato per la possibilità e per la responsabilità che mi si prospettavano, poi, discutendone con il Prof. Enrico Costa, futuro Relatore, con il Prof. Sante Foresta ed il Dott. Beniamino Cordova, che lo hanno affiancato come Correlatori, ho capito che quello era il “mio” tema di laurea, e di aver insistito dimostrandomi una grande fiducia, li ringrazio sentitamente, al quale ho dedicato un intenso ed entusiasmante anno e mezzo del mio percorso universitario, quello decisivo.
Così è nata l’idea, e l’impegno, di “Pianificare in contesti metropolitani”, la Tesi specialistica con la quale mi sono laureato 16 dicembre 2010. Ed era diventato ormai necessario dare risposte concrete alla legge 42/2009 (la legge che ha istituito il federalismo fiscale), la famosa legge che regola e conferma le nove aree metropolitane italiane aggiungendone una, quella che ci interessa maggiormente: Reggio Calabria.
Consapevole del fatto che senza un sistema di trasporto efficiente nessuna area può definirsi metropolitana, l’obiettivo prioritario che mi sono dato nell’impostazione e nello sviluppo della Tesi era quello di puntare innanzi tutto su un sistema di trasporto nell’Area Metropolitana di Reggio Calabria omogeneo e coordinato, e per arrivare a definire quanto detto, il nostro approccio teorico necessitavano di una base solida su cui impiantare l’elaborato scientifico di riferimento.
Le analisi effettuate, su tutto il territorio provinciale, ed oltre, ci hanno consentito di conoscere una realtà, forse teoricamente ipotizzabile, ma allo stesso tempo complessa ed articolata. Lo studio della variazione di popolazione dal 51 ad oggi e dalla proiezione al 2030, i sistemi locali del lavoro; il numero delle imprese e degli addetti, e così via, ci restituiscono un territorio organizzato palesemente in tre Poli (Polo di Reggio, Polo della Piana e Polo della Locride), poli da incentivare ed articolare ulteriormente rispetto ai territori di riferimento. Non è tutto: una parte fondamentale del lavoro è stata orientata a comprendere il livello funzionale dell’intera Area di Reggio Città metropolitana.
Le funzioni, infatti, che interessano ai fini dell’individuazione del livello di metropolitaneità di un’area vasta, fatta di insediamenti urbani e di territori agricoli in pianura e di aree boscate in montagna, tutti territori carichi di storia e di memoria, e dall’innegabile fascino paesaggistico, fino al Parco Nazionale dell’Aspromonte, sono quelle che hanno effetti a scala sovra comunale, ben al di là dei confini amministrativi della città in cui sono localizzate. Gli effetti di queste funzioni vanno intesi sia in termini di influenza (ciò che accade in una città che influenza anche le altre città) che in termini di attrazione.
È dalle funzioni metropolitane che riusciamo a capire lo spostamento casa/lavoro e casa/affari, casa/svago e casa/commercio, e così via, ed è proprio da qui che sono riuscito ad affrontare e credo a risolvere un problema che tormenta gli addetti ai lavori: la delimitazione funzionale dell’Area Metropolitana di Reggio Calabria.
Risulta quindi che i nostri, ormai famosi, Poli, subiscono una domanda di spostamento giornaliera e di attrazione anche rispetto ad alcuni Comuni della Provincia di Vibo Valentia (Nicotera, Limbadi, San Calogero, Mileto, Dinami, Acquaro, Fabrizia, Nardodipace) e della Provincia di Catanzaro (Guardavalle, Santa Caterina dello Jonio, Badolato): di conseguenza il confine dell’Area Metropolitana può inglobare anche questi centri.
Un requisito strategico rilevante di ogni Area Metropolitana, perché essa possa affermarsi sul territorio e costruire così una propria nuova identità, è il grado di accessibilità tra i diversi centri e le diversi parti che compongono il sistema.
In linea generale per accessibilità possiamo intendere la facilità con la quale si può accedere a un qualsiasi punto dell’Area Metropolitana a partire da un qualsiasi altro punto. Nel caso specifico mi sono posto l’obiettivo di misurare il grado di accessibilità dei Poli principali (Reggio, Locride, Piana) rispetto al proprio hinterland. Risulta che il livello di accessibilità è molto alto (ossia meno minuti) quando il centro analizzato si trova lungo la costa e diventa molto basso (ossia molti minuti) quando invece il centro si trova in collina o in montagna. Questo è dovuto all’assenza di infrastrutture adeguate che servono in maniera capillare tutto il territorio.
Preso atto di tutte le analisi realizzate che hanno individuato la reale delimitazione dell’area della città metropolitana e l’organizzazione del territorio secondo i tre poli, si è reso necessario ipotizzare un modello di intervento di riorganizzazione dei trasporti replicato tre volte (una per ogni polo) e quindi sono stati previsti alcuni interventi di carattere generale (che attraversano l’intero territorio metropolitano) ed altri di carattere puntuale.
Quando faccio riferimento al carattere generale dell’intervento mi riferisco ad azioni che coinvolgono l’intero territorio metropolitano. Nel caso specifico ho previsto tre assi di collegamento metropolitano: la metropolitana del mare che mette in connessione i porti dell’area metropolitana di Reggio utilizzando le infrastrutture esistenti e creando un alternativa al trasporto esistente; il completamento della metropolitana di superficie che, oltre alle stazioni già esistenti, sono state previste altre otto fermate in corrispondenza di Reggio Aeroporto, Saline Ioniche porto, Bova Marina, Bianco, Locri porto (in fase di realizzazione), Siderno porto (in fase di realizzazione) e Roccella Ionica porto. La decisione di localizzare le stazioni in prossimità dei porti deriva dalla necessità di creare un sistema efficiente di intermodalità con la metropolitana del mare; la strada di collegamento dei centri storiciche, dopo le analisi realizzate sulla variazione di popolazione che hanno evidenziato lo spopolamento dei centri interni, si è posta l’obiettivo di creare un’alternativa alla strada di costa esistente (ss 106) e mettere in condizione i centri storici di avere un’infrastruttura maggiormente fruibile che gli consente di ovviare al problema dello spopolamento dei centri e dell’abbandono dei terreni agricoli.
Le azioni di carattere puntuale prevedono, invece, un modello di intervento replicato tre volte in corrispondenza dei tre Poli dell’Area Metropolitana con la riqualificazione del waterfront, riqualificazione dei maggiori torrenti con la previsione di parchi fluviali, la valorizzazione dei percorsi di mobilità dolce mare-montagna-mare destinati ad escursioni in trekking, cavallo, mountain bike e la localizzazione delle tre Porte/Porta dell’Aspromonte.
Quest’ultima scelta ricade in corrispondenza del porto di Scilla, Reggio, Saline, e Locri proprio perché in queste aree ricadono gli accessi ai percorsi di mobilità dolce diretti in Aspromonte e di conseguenza risulta facile prevedere proprio in queste aree i nodi intermodali che comprendono tutte le modalità di trasporto presenti nell’area (mobilità dolce mare-montagna-mare, metropolitana del mare, metropolitana di superficie, percorso ciclabile, percorso pedonale).
Il progetto prevede la valorizzazione dei Porti come punto di attracco della metropolitana del mare che diventano anche nodi intermodali visto che in adiacenza viene prevista un’area parcheggio, un terminal misto bus, macchine, metropolitana di superficie ed un terminal per il bike sharing, la nuova tipologia di utilizzo delle biciclette ormai consolidata nel mondo.
La possibilità di utilizzare indistintamente tutte le tipologie di trasporto, sommate all’opportunità di godere di percorsi pedonali e ciclabili, verde attrezzato, passeggiate sul mare, piazze sul mare, offrono un alto livello di servizi al cittadino aumentando notevolmente la qualità della vita.
La possibilità di considerare i porti sopra indicati come Porta dell’Aspromonte deriva dall’opportunità di usufruire dei percorsi di mobilità dolce mare-montagna-mare, chiamati così proprio per la inusuale caratteristica di partire dalla costa, procedere lungo l’Aspromonte e giungere nuovamente sulla costa opposta a quella di partenza.
Un lavoro entusiasmante, un percorso compiuto a fianco di persone motivate, un risultato certo perfettibile, che metto a disposizione del territorio e della comunità scientifica
Non credo che “Pianificare in contesti metropolitani” rimarrà una parentesi isolata della mia vita di professionista e di studioso del territorio e dell’urbanistica, e posso anticipare già ora che nei prossimi mesi, nei Centri più importanti dei Poli dell’Area Metropolitana di Reggio Calabria, saranno sicuramente esposti gli elaborati grafici più significativi ed una sintesi della Tesi. Sperando di attivare un dibattito utile proprio nel cuore di Reggio Città Metropolitana.