San Marco Argentano (Cosenza). Il vice segretario provinciale dell’Italia dei Valori di Cosenza, Franco Portella, ha difffuso una nota in cui si legge: “Apprendiamo favorevolmente la notizia che il Presidente della Giunta regionale Scopelliti ha trovato una soluzione per salvare gli ospedali di montagna. Italia dei Valori vuole fare delle considerazioni oggettive. Ammonterebbe a 262 milioni di euro, si dice, il deficit della sanità calabrese per il 2009, deficit che sarà coperto con le addizionali Irpef e Irap, quindi, a carico di tutti i contribuenti calabresi. Ma ci chiediamo, chiude solo l’ospedale di San Marco Argentano? Questo debito regionale è prodotto solo dal “Pasteur” di San Marco Argentano? Sarà possibile rientrare dal debito solo con il sacrificio dei cittadini della Valle dell’Esaro e del Fullone? Cosa fanno i rappresentanti istituzionali regionali espressione del nostro territorio? Non vogliamo fare sterili polemiche ma essere costruttivi e ci appelliamo a questi nostri “onorevoli” ed ai sindaci di questo nostro territorio, con in testa quello di San Marco invitandoli a mettere da parte le appartenenze politiche per salvaguardare questo presidio, patrimonio di tutto il nostro territorio. Pensiamo sia necessario organizzare in brevissimo tempo un’iniziativa congiunta, per esempio un Consiglio comunale aperto (come più volte chiesto dal nostro presidente del circolo, Fasano) coinvolgendo i sindacati, i dipendenti, le associazioni ed i cittadini utenti per scongiurare questa “iattura” ed offrire alle nostre popolazioni un’adeguata offerta sanitaria per una popolazione di oltre 60 mila abitanti ed un’importante zona industriale. Facendo valere il sacrosanto principio che, l’ospedale di San Marco ha gli stessi disagi delle popolazioni di montagna perché dobbiamo percorrere enormi distanze per raggiungere gli altri presidi ospedalieri. Anzi, abbiamo qualcosa di negativo in più, per esempio una viabilità inadeguata, piena di deviazioni e/o strade interrotte, come quella nei pressi di Cavallerizzo di Cerzeto e paesi limitrofi, oppure a quelli delle Pianette di Roggiano. Abbiamo gli stessi problemi, paghiamo anche noi le tasse e, non essendo cittadini di serie “B”, meritiamo lo stesso trattamento dall’Istituzione regionale”.
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