Cosenza. Il Presidente del Consiglio comunale ripercorre l’attività dell’assemblea di Palazzo dei Bruzi nel discorso di fine anno

Cosenza. “Il Consiglio comunale di Cosenza si è insediato il 1° luglio del 2006. Sino a oggi si è riunito 84 volte ed ha approvato 350 delibere”. Sono alcune delle cifre cui fa riferimento il Presidente del Consiglio comunale Antonio Ciacco nell’intervento di fine anno che sarà trasmesso  domani, 31 dicembre, su “Metrosat”(ore 14,50) e su “Telitalia” il 1 gennaio 2011 alle ore 15,00 e in replica alle 20,00. Un intervento nel corso del quale il Presidente Ciacco ha richiamato l’intensa attività svolta dall’assemblea di Palazzo dei Bruzi, con particolare riferimento ad alcune tra le questioni più significative per la vita della città. “Il Consiglio comunale – ha sottolineato Ciacco nel suo intervento di fine anno – ha licenziato impegnative manovre di bilancio, tutte orientate, in conformità alla difficile attuale congiuntura, al crisma del rigore economico, perseguendo e centrando l’importante obiettivo di garantire il mantenimento di tutti i livelli occupazionali. Eppure – ha aggiunto – di notevole consistenza sono stati i tagli delle risorse dai trasferimenti statali.” Tra gli altri obiettivi indicati da Ciacco, anche l’approvazione del Piano strategico. “Un documento urbanistico fondamentale – lo ha definito il Presidente del Consiglio- che ha disegnato un rinnovato e avanzato profilo della città, dell’area urbana, anzi.  E’ stato approvato – ha continuato Ciacco –  il piano triennale  per la formazione del personale dipendente e il finanziamento per la ricostruzione di Viale Parco, garantendo alla città la fruibilità collettiva di un’arteria strategica. E’ stato istituito e approvato il fondo di povertà come testimonianza di fervida e solidale coesione sociale. I piani triennali delle opere pubbliche approvati dal consiglio hanno dotato la città, per un verso, di nuove protesi infrastrutturali, e per altro verso, hanno consentito che protesi infrastrutturali già esistenti potessero essere, sapientemente, riammodernate. Penso all’armonioso restyling dell’isola pedonale, alla vitale ristrutturazione del Castello svevo, alla costruzione del Planetario così come del parco acquatico, all’edificazione dell’intera rete fognante nella zona a sud. Tutte opere significative.” Ciacco ha inoltre ricordato le due sedute aperte che il Consiglio comunale ha dedicato, nel novembre 2007 e a gennaio 2009, alle politiche sanitarie, occupandosi sia del paino sanitario regionale che dell’istituzione dell’unità di cardiochirurgia a Cosenza. “Questo certifica – ha rimarcato il Presidente del Consiglio comunale – come il Consiglio comunale abbia inteso, saggiamente, porre al centro della sua agenda politica un tema che suscita, giustamente, vivida e partecipata sensibilità nella coscienza sociale, avvertendo l’offerta di sanità come un bisogno primario e essenziale e come un diritto assolutamente indisponibile.” Ciacco ha ancora definito l’istituzione dell’unità di cardiochirurgia a Cosenza “un diritto sacrosanto della città e della provincia di Cosenza. E il Consiglio comunale ha fatto bene a rivendicarlo dispiegando un corale e appassionato protagonismo attivo.  La cardiochirurgia a Cosenza, però, ancora non c’è. E non c’è – ha detto ancora Ciacco – perché la battaglia del consiglio comunale ha incrociato capziosi e miopi campanilismi avversi. Ma ha  incrociato anche  il silenzio della città che non è stata in trincea. E invece doveva esserci. Perché la mobilitazione popolare  è un formidabile strumento di efficace pressione ed è l’indice di un fervore civico che non deve mai tramontare perché è appropriato che la città possa proporsi come artefice di una fiera e orgogliosa rivendicazione. Nel frattempo il Consiglio comunale proseguirà, doverosamente, a fare la sua parte.” All’assemblea consiliare il Presidente Ciacco ha nel suo intervento rivendicato anche il ruolo propulsivo di attività culturali. A tal proposito Ciacco ha ricordato il recentissimo Concerto di Natale offerto qualche sera fa  nella suggestiva cornice della Chiesa di San Domenico. “Una città che disinveste nella cultura è una città che rischia di guadagnarsi un destino di marginalità e declino. E allora è coerente investire nella cultura, per fortificare e irrobustire lo spirito pubblico della città.” Ma l’intervento del Presidente Ciacco ha abbracciato anche le prospettive future. “Restano davanti a noi altri cinque mesi e occorre proficuamente utilizzarli, perché altre cose reclamano di essere, opportunamente, condotte a compimento : la riforma dello statuto e del regolamento del Consiglio comunale, il Piano strutturale, il Piano della mobilità, il Bilancio di previsione. Tutti atti a pregnante rilevanza istituzionale e a forte impatto sociale. Non spetta certo a me giudicare l’operosità del consiglio comunale. A me spetta il compito di riaffermare  l’essenza democratica dell’organo che è l’emblema della volontà popolare. Trovo assai ingenerose le critiche aspre  che l’opinione pubblica riserva, con approssimativa disinvoltura, alla classe  dirigente politica. Le classi dirigenti non  sono delle maledizioni che piovono dal cielo, ma  il prodotto della selezione del corpo elettorale. Il Consiglio comunale di Cosenza, come ogni classe dirigente, può vantare i suoi pregi, così come può e deve recriminare sui suoi difetti. Questo consiglio comunale ha attraversato la complessità di una fase politica particolarmente complicata, contrassegnata da processi di scomposizione di grandi partiti di massa. Se non che, il nuovo anno coincide con una scadenza assolutamente fondamentale per  il destino della Città: l’elezione del Sindaco  e del nuovo Consiglio comunale. Non sarà per nulla neutro il modo con il quale voi eserciterete il vostro diritto di voto – ha detto Ciacco rivolgendosi ai cittadini. Il modo migliore è esercitarlo, affrancandolo dalle spine tentatrici delle promesse false e bugiarde, affrancandolo dalla turpe logica dell’usura politica. Il vostro dovrà essere un voto libero, un voto consapevole. E’ questo l’augurio che io sento e voglio tributarvi per il nuovo anno. Perché la libertà è sempre rivoluzionaria”.

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