Operazione Onda d’urto. Sequestrate 27 tonnellate di prodotti ittici

Reggio Calabria. Iniziata lo scorso 16 dicembre, si è conclusa oggi, giorno 30, la quinta operazione complessa annuale, denominata “Onda d’urto “, svolta in ambito regionale e coordinata dalla Direzione Marittima di Reggio Calabria, finalizzata al controllo dell’intera filiera della pesca. Garantire la tutela del cittadino, quale consumatore finale e del patrimonio ittico nazionale in generale è l’obiettivo principale di questa operazione, che  si colloca nel periodo più delicato dell’anno, quando le festività natalizie rendono piacevole ritrovarsi assieme ai propri cari, gustando i prodotti ittici della tradizione, periodo nel quale molti consumatori sono “abbagliati” dalla possibilità di cucinare specie pregiate a prezzi “modici”, raggirati da sfavillanti “etichette” che millantano qualità inesistenti. Le più recenti operazioni hanno evidenziato come la tutela debba spingersi a “monte” della filiera: la prevenzione dell’immissione sul mercato di prodotti non in regola con la normativa vigente, in qualunque forma l’illiceità si cristallizzi, è l’obiettivo prioritario ed è quello realizzato anche in quest’ultima operazione. Personale delle Capitanerie di Porto-Guardia costiera, con ausilio di mezzi terrestri e aeronavali, ha effettuato numerosi controlli sull’intera filiera della pesca, con la preziosa collaborazione dei servizi veterinari delle Aziende sanitarie provinciali; sono state verificate le condizioni igienico sanitarie dei pescherecci, delle pescherie, dei mercati ittici e dei locali di ristorazione. Ulteriori controlli hanno riguardato la tutela delle specie ittiche pescate, per verificarne le dimensioni e le specie d’appartenenza. La pesca di esemplari sottomisura impoverisce gravemente il patrimonio ittico in quanto ne impedisce una adeguata riproduzione e la pesca indiscriminata di specie protette concretizza il rischio di estinzione. In linea generale si può affermare che il settore della filiera ittica sia migliorato rispetto all’anno 2009 dal punto di vista dell’ottemperanza alle normative nazionali e comunitarie. Permangono ancora delle criticità, come è possibile notare dai risultati conseguiti, ma l’obiettivo per l’anno 2011 è di incrementare ulteriormente la coscienza degli operatori del settore e il rispetto della fauna marina e del consumatore in generale. L’operazione “Onda d’urto” è stata condotta, in Calabria e Basilicata, con il coinvolgimento di 400 militari, appartenenti alle Capitanerie di Reggio Calabria, Crotone, Vibo Valentia, Gioia Tauro e Corigliano Calabro ed ai rispettivi uffici marittimi dipendenti, che hanno operato avvalendosi di 50 mezzi terrestri e 25 unità navali. I 1136 controlli eseguiti hanno riguardato: 355 pescherecci; 21 grossisti, 52 mercati ittici, 198 stabilimenti di grande distribuzione, 57 locali di ristorazione, 238 pescherie, 213 ambulanti.

L’attività di polizia marittima si è concretizzata in:

Le attività di rilievo sono state:

Sequestro di 24.000 kg di tonno rosso a Vibo Valentia Marina

Su provvedimento emesso dal Tribunale di Vibo Valentia, scaturito a seguito di specifiche indagini esperite dal personale della Capitaneria di porto di Vibo Valentia marina, è stata data esecuzione del sequestro penale preventivo relativo all’impianto di ingrasso e stabulazione del tonno rosso sito nello specchio acqueo antistante la località Trainiti del Comune di Vibo Valentia. L’impianto sequestrato è composto da cinque gabbie di ingrassaggio con dodici boe delimitanti un’area di 90.000 mq circa abusivamente occupata per mancanza di titolo concessorio. All’interno delle gabbie vi sono circa 200 esemplari di tonno rosso per un peso complessivo stimato in 24.000 kg.

Sequestro di 730 kg di Filetti di brosme-brosme e di molva-molva venduti come baccalà.

A seguito di minuziose indagini raffrontando ed incrociando i dati e i documenti di trasporto che indicano l’intera tracciabilità del prodotto ittico, gli uomini della Guardia Costiera di Reggio Calabria e  di Gioia Tauro hanno scoperto una frode in commercio che veniva perpetrata in special modo nel periodo natalizio. E’ stato appurato che in alcuni punti vendita al dettaglio, il pregiato “Baccalà”, famoso merluzzo nordico, altro non era che filetti di brosme e di molva, prodotti di qualità minore e dalle caratteristiche organolettiche molto differenti.

Sequestro di circa 400 kg di prodotti ittici vari (cozze, vongole, astici, ostriche )+ 32 kg di “bianchetto”, congiuntamente al dottor Chirico dell’ASP 5 di Reggio, detenuti in cattivo stato di conservazione da un grossista di Reggio Calabria all’interno di alcune celle frigorifere a Reggio Calabria. Il titolare dell’impianto/deposito di distribuzione non riconosciuto ai sensi dei regolamenti comunitari denominati “pacchetti igiene” di prodotti ittici è stato altresì sanzionato con 10.000 euro di verbale. Sequestrati, al conduttore di un furgone presente all’interno del parcheggio del deposito, circa 32 kg di pregiatissimo “bianchetto” pescato in tempi non consentiti. Il prodotto dopo la certificazione di idoneità al consumo umano fatta dal medico veterinario presente sul posto e l’autorizzazione del sostituto procuratore della Procura di Reggio Calabria, dottor Stefano Musolino, è stato donato in beneficenza a tre istituti caritatevoli cittadini.

20.000 euro di sanzioni per verifiche efficienza unità da pesca.

Durante i controlli per verificare l’efficienza delle unità da pesca regolarmente iscritte, sono emerse alcune irregolarità in merito alla presenza a bordo delle stesse di apparati (motori, asse elica, generatori) senza le prescritte autorizzazioni o visite necessarie ai fini del rilascio delle annotazioni di sicurezza. In località San Gregorio del Comune di Reggio Calabria, personale della Capitaneria di porto di Reggio Calabria durante tali verifiche ha posto sotto sequestro penale  3 imbarcazioni presumibilmente utilizzate per esercitare la pesca marittima, in quanto tutte e tre riportavano la stessa sigla identificativa tipica delle unità da pesca iscritte. Dai controlli effettuati a  62 unità da pesca sono stati rilevati 29 illeciti amministrativi per un totale di circa 20.000 euro. Anche in questa operazione, per la provincia di Reggio Calabria, si è rilevata preziosa la collaborazione tecnica dell’ASP di Reggio Calabria coordinata dal commissario  straordinario dottoressa Rosanna Squillacioti e del servizio veterinario area “B” diretta dal dirigente dottor Salvatore Borruto.

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