Scilla. Convegno sulla valorizzazione e tutela del patrimonio storico e artistico ecclesiastico

Scilla (Reggio Calabria). Si è svolta nella Chiesa di San Rocco la benedizione del “Portone Centrale”, impartita dall’arciprete don Francesco Cuzzocrea. Il portone, con otto “formelli a conchiglia” con al centro la croce di San Rocco, è stato costruito in legno di castagno nel 1885 dai fratelli Luigi e Domenico Focà, abili artigiani scillesi. Recentemente, il portone è stato restaurato dallo scultore pittore Francesco Borzumato (suoi sono anche i quattro affreschi sul soffitto della chiesa di san Rocco). Terminata la benedizione del Portone, è seguito il convegno sulla tutela e valorizzazione del patrimonio artistico-storico ecclesiastico di Scilla. Il convegno,  organizzato da Pietro Bova, molto impegnato in particolare nella comunità cattolica di Scilla per la valorizzazione dei beni culturali della città della “costa viola”, ha visto la partecipazione del Sindaco Gaetano Ciccone, che ha portato i saluti dell’amministrazione comunale, sempre pronta a dare la sua collaborazione a tutte le iniziative culturali. Al convegno hanno preso la parola il Canonico don Mimmo Marturano, già arciprete di Scilla, direttore dell’Ufficio Beni Culturali e assistente diocesano MEIC dell’arcidiocesi di Reggio Calabria–Bova. Don Mimmo Marturano ha parlato delle tante iniziative intraprese o realizzate durante la sua gestione della parrocchia di Scilla, illustrando la realizzazione sotto la sua direzione dell’Ufficio Beni Culturali del catalogo di 250 pagine delle opere d’arte delle chiese dell’Arcidiocesi di Reggio Calabria. Don Mimmo ha anche anticipato che si sta progettando la realizzazione di spazi museali in una chiesa per ogni città ed esporre le opere d’arte che, così, daranno un’opportunità in più agli appassionati di arte e cultura per essere visionate. Questa iniziativa, inoltre, diventerà un’opportunità anche per le nostre città per attirare un tipo di turismo culturale, se opportunamente pubblicizzata. Hanno preso la parola anche gli appassionati di storia scillese Placido Cardona, che ha parlato del suo impegno nella catalogazione di libri giacenti negli archivi delle chiese, e Rocco Panuccio, anch’egli impegnato nel sociale, ha creato un sito internet su Scilla. Ha concluso il convegno lo storico Franco Arillotta, tra i maggiori storici viventi della città. Arillotta ha parlato di San Rocco spiegando la sua venerazione, che risale al XVI secolo, quando la peste provocò circa venti milioni di vittime e il Santo si prodigò in favore degli ammalati, portandoli fuori dai centri abitati per le cure ( ecco perchè le chiese di san Rocco venivano costruite fuori dagli abitati, come quella di Scilla, che quando venne costruita era in campagna). Inoltre, ha spiegato l’attività delle due congreghe che tanto hanno fatto per Scilla, quella di Porto Salvo costituita dai marinai che erano patroni delle Feluche ed era detta dei “Nobili” e l’altra, quella dei “Mulattieri”, che aveva circa 40 muli utilizzati anch’essi come mezzo di trasporto merci via terra. Entrambe le congreghe guadagnavano molto, tanto da potersi permettersi di costruire numerose chiese e di dotarle di arredi e opere d’arte di consistente valore. L’auspicio è che i giovani di Scilla raccolgano l’invito di Pietro Bova a collaborare a queste iniziative, per valorizzare  il patrimonio storico–artistico ecclesiastico della perla della “costa viola”, uno dei borghi più caratteristici al mondo.

Domenico Cambareri

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