Inchieste su collusioni ‘ndrangheta-politica. Il Procuratore Pignatone: ” Non abbiamo finito”

Reggio Calabria. In un’intervista rilasciata al quotidiano “Il Sole 24 Ore” il Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, Giuseppe Pignatone ha sostenuto che la strada più efficace per smantellare i perversi intrecci tra le cosche della ‘ndrangheta e gli imprenditori sia quella di “rendere antieconomico il patto con la mafia” ed incentivare, di conseguenza, procedure vantaggiose per “le imprese virtuose”. L’alto magistrato ha spiegato che “gli strumenti normativi, i protocolli territoriali, i codici etici, tutto questo ormai si sta diffondendo, sia pure con maggiore o minore credibilità e voglia di rispettarne i dettami. Il punto centrale è che bisogna smontare quella convenienza che porta ancora molti imprenditori a scegliere di stare dalla parte sbagliata. Per scardinare il sistema bisogna fare funzionare una sola leva: rendere antieconomico il patto con la mafia. La ricetta magica non l’ha nessuno. Ma logica vuole che il patto abbia almeno due contraenti quindi bisogna agire su entrambi. Sul lato mafia sappiamo già cosa fare – arresti, condanne, confische dei beni – e dobbiamo continuare a farlo con sempre maggiore efficienza, efficacia e senza sconti. Sull’altro contraente, l’imprenditore, alcune cose sono state fatte, come la nuova legislazione sugli appalti pubblici. Ma si deve fare di piu’ come istituire le ‘white list’ delle aziende da premiare per il loro comportamento virtuoso, da privilegiare nell’attribuzione dei lavori pubblici”. Quanto, invece, alle collusioni tra i clan ed esponenti politici, Pignatone si è detto sconfortato da quanto emerso nel corso delle recenti indagini secondo cui “è il boss a essere cercato da candidati politici, amministratori locali, professionisti, questo è sconvolgente. Il 21 dicembre abbiamo arrestato un gruppo di mafiosi e di collusi, tra cui un componente del Consiglio regionale della Calabria. E non abbiamo finito. Ma non si aspetti da me notizie su indagini o giudizi politici: io sono solo un procuratore della Repubblica”.

Exit mobile version