Zaleuco – legislatore della Magna Grecia che visse a Locri Epizefiri – è il protagonista di Eikos, l’ultimo romanzo di Andrea Di Giovanni (pp. 190 € 16,00) Davide Zedda Editore. Di Giovanni è un giornalista che ha collaborato con numerose testate giornalistiche: RAI Sicilia, Panorama, L’Adige di Trento, Il Gazzettino di Venezia. Questa non è la sua prima esperienza letteraria: ha già scritto quattro libri. Nel romanzo Di Giovanni immagina che Zaleuco torni tra noi e con rammarico prende atto che “le leggi non sanno educare l’uomo a saper rispettare il prossimo come se stesso”. Allora decide di creare un virus che infetta d’onestà tutti gli uomini: anche i peggiori criminali. Il risultato è una palingenesi che colpisce l’umanità. Spariscono i criminali e i corrotti; il mondo pullula di uomini onesti e probi. Il rovescio della medaglia è che non esistono più prigioni e delinquenti: quindi tutti quelli che da ciò traevano sostentamento restano disoccupati. Ma il romanzo non è una simpatica favoletta per bambini. In realtà coglie nel segno, perché fa capire che anche le leggi migliori – anche quelle che prevedono dure sanzioni – corrono il rischio di essere inefficaci se non cambia il cuore dell’uomo. Del resto le leggi riguardano i comportamenti errati che, in una società normale, dovrebbero essere estremamente limitati. Pertanto quello che deve mutare è il comportamento dell’uomo: a prescindere dalle norme dello stato. L’onestà, la correttezza e l’amore fraterno devono diventare regole di vita: legge morale scritta nel cuore di ciascuno di noi. Altrimenti l’umanità sarà sempre un eterno bambino: incapace di camminare sulle proprie gambe.
Tonino Nocera