Locri. Lunedì sera lo spettacolo teatrale “Libere” di Cristina Comencini

Locri (Reggio Calabria). Il Sindaco della città di Locri, Francesco Macrì invita i cittadini e gli organi di stampa allo spettacolo “Libere” atto unico di Cristina Comencini con Anna Carabetta e Maria Marino, regia Dora Ricca, che si terrà lunedì 10 gennaio alle ore 20.30 presso l’Auditorium del Palazzo della Cultura, ingresso libero. “Ci avete educato alla libertà, al rispetto di noi stesse, siamo andate nel mondo piene delle vostre aspettative. Solo che fuori non ne sapevano niente e tutto andava nel solito vecchio modo.” Sono le parole che la giovane protagonista rivolge ad una donna matura in un confronto inizialmente distante, quasi d’inimicizia che si trasforma via via in un dialogo, fino a intravedere la possibilità di un orizzonte condiviso. Libere è stato scritto da Cristina Comencini per “Di Nuovo”, un’associazione di donne.  In un documento condiviso spiegano la loro preoccupazione per la crescente quantità di episodi di violenza di genere, per il tasso di occupazione femminile più basso in Europa,  la precarietà delle conquiste, le difficoltà del lavoro e della maternità, l’insufficienza del welfare e la rappresentazione dei media che troppo spesso lede la dignità delle donne. Per ragionare sull’emergenza nell’Italia di oggi, per costruire insieme una convenzione di donne, “Di Nuovo”  invita a partecipare al dibattito che segue lo spettacolo. Al pubblico presente verrà distribuito il documento “La nostra libertà”, firmato dalle promotrici. Da luglio dello scorso anno un gruppo di donne di varie città italiane, di professioni ed età diverse ha cominciato a riunirsi e a scriversi. “Noi speriamo che lo spettacolo/ incontro – affermano Cristina Comencini e Anna Carabetta – venga replicato in altre città della Calabria, e contribuisca alla nascita di un movimento nuovo, al collegamento tra le tante donne che sono e meritano di più”. “Sentivamo un disagio forte per come la televisione e i giornali italiani ci rappresentano, per la quantità crescente di episodi di violenza contro le donne, per la nostra vita reale, di famiglia e di lavoro. Ci siamo chieste se le donne avessero abbandonato l’idea che si potesse cambiare questo stato di cose. Prese da vite frenetiche, da carriere difficili da combinare con la vita privata, dalla nostra volontà di non trascurare i figli, i compagni, restava poco tempo per pensare a sé stesse e valutare se la libertà  di cui certamente godiamo più delle generazioni che ci hanno preceduto, ci avesse reso veramente libere. Gli scandali sessuali, il corpo della donne usato da uomini e donne come merce, il tasso di lavoro femminile più basso d’Europa, la scarsità di servizi di base alla maternità, la differenza di remunerazione a parità di preparazione e mansione, la natalità decrescente e sempre più tardiva, ci dicono che oggi l’Italia non è un paese per donne. Eppure proprio nel nostro paese le spinte di cambiamento della vita e della coscienza delle donne sono state forti e determinanti, già nel dopoguerra e in tutti gli anni settanta. Cosa ha interrotto da una generazione all’altra la consapevolezza del nostro ruolo fondamentale nella società, della nostra dignità, dei nostri diritti? L’associazione “Di Nuovo” ha prodotto un documento e un testo teatrale per poter discutere di tutto questo. “Libere” è un dialogo tra una donna matura e una giovane. Il teatro ci è sembrato il luogo più giusto per rappresentare la frattura tra le generazioni, per fare circolare tra noi emozioni, consapevolezze, rabbie e differenze. Al dibattito che segue speriamo siano presenti donne e uomini”. Il testo verrà messo in scena da Dora Ricca e recitato da Anna Carabetta e Maria Marino a Cosenza al Teatro dell’Acquario domenica 9 gennaio 2011 ore 21 e a Locri al Palazzo della Cultura lunedì 10 gennaio 2011, ore 20,30.

Exit mobile version