Reggio Calabria. Ammettiamolo: esiste un bilancio in dissesto. Ma è il bilancio di un’opposizione, la cui unica politica, in questi ultimi otto anni, è stata fondata sul discredito di un’Amministrazione, spinto al limite del “terrorismo psicologico”: nulla di costruttivo, nemmeno la critica. Gioco facile è quello di distruggere, denigrare e calunniare: “la calunnia è un venticello” recita una famosa aria. E’ di questo (non d’altro, tranne isolati distinguo) che si è servito il centrosinistra per una politica di basso profilo, la cui unica aspirazione è quella di creare consenso attraverso tale meccanismo, essendo incapace di fare altrimenti: nulla di fatto, nulla prodotto, nulla di nulla. In un momento in cui esiste un problema di liquidità che interessa tutti i Comuni d’Italia, quale migliore occasione per “insistere” su un “vecchio ritornello” nel tentativo di “ammaliare” qualche sprovveduto che ha già le sue difficoltà a tirare avanti? Neanche la crisi economica internazionale li frena! Ed invece, quale migliore occasione per “istigare” contro una politica di centrodestra, demonizzandola, che è cresciuta ed ha rafforzato il proprio consenso grazie a fatti concreti e visibili? Quale migliore occasione da sfruttare approfittando dell’ingenuità di taluni soggetti incapaci di gestire un patrimonio ereditato dalla gestione Scopelliti ? A nulla sono serviti le dichiarazioni ultime del dirigente al bilancio, in una conferenza stampa convocata apposta, in cui venivano date ampie rassicurazione sullo stato di salute del bilancio comunale. Ed allora cosentitemi di dire che il bilancio in dissesto è quello culturale; il bilancio in dissesto è quello di chi adopera il proprio ruolo al fine di “tentare” di distruggere (costi quel che costi) quanto sino ad oggi si è costruito. Il bilancio in dissesto è quello legato ad una “bassa moralità” che porta verso il basso uno scontro politico che dovrebbe essere invece sano e costruttivo. Il bilancio in dissesto è l’abbandono e l’incuria verso una “partecipazione sana” della vita politica, a cui si spinge il cittadino attraverso una distorsione dei fatti e la falsa propaganda. Il bilancio in dissesto è quello di una mancanza, fin troppo evidente, dei partiti (di destra e di sinistra) sempre più incapaci di gestire la realtà sociale e di proporre temi di valore etico e morale. Il bilancio in dissesto è quello di una società che mira esclusivamente al soddisfacimento ed alla realizzazione dei propri interessi e che non si occupa della crescita della comunità. Ecco dunque la coesistenza degli opposti: da una parte chi tenta di costruire e dall’altra chi tenta di distruggere. Nessun riconoscimento (tranne quello degli elettori) di ciò che costantemente è stato fatto per Reggio: la speranza di un cambiamento si tenta di annullarla attraverso l’ ”instillazione del dubbio” nei meno informati e nei più scettici. Ma può la politica risolversi solo a questo? Si può consentire che ci sia chi pensa e cerchi di delegittimare una classe politica facendo uso esclusivamente del “sospetto” e della denigrazione ? Non pensate sarebbe più confacente alla politica (ed alla comunità) il proporre, il confrontarsi, la dialettica costruttiva ? Non sarebbe più costruttivo indirizzare tutte le proprie energie per condurre battaglie serie nell’interesse della città ? E’ possibile che in questi otto anni il centro-sinistra non abbia trovato nulla di più interessante che il parlare di un “bilancio comunale” senza essere almeno in grado di fare un “proprio bilancio” su quello che loro hanno costruito ? Credo proprio di no. Sapete perché ? Perché non hanno prodotto nulla.
Antonio Nicolò
Capogruppo Pdl al Comune di Reggio